Perché vi preoccupate? Il Padre sa che avete bisogno.


Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita.

E per il vestito, perché vi preoccupate?

Per quanto si preoccupi, chi di voi, può allungare anche di poco la propria vita? 

Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. 

Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 

Non preoccupatevi dunque del domani. (Mt 6,24-34)


In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 

Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 

E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 

Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. 

Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 

Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».



San Pier Damiani



Ambito romagnolo sec. XVII - olio su tela 

Provenienza: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici delle diocesi italiane 

Autore della Scheda: Diocesi di Ravenna - Cervia

Dal Martirologio
San Pier Damiani, cardinale vescovo di Ostia e dottore della Chiesa: entrato nell’eremo di Fonte Avellana, promosse con forza la disciplina regolare e, in tempi difficili per favorire la riforma della Chiesa, richiamò con fermezza i monaci alla santità della contemplazione, i chierici all’integrità di vita, il popolo alla comunione con la Sede Apostolica.

Sant'Eleuterio prega la Madonna e Gesù Bambino


Manaresi
sec. XIX - olio su tela

Provenienza: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici delle diocesi italiane

Autore della Scheda: Diocesi di Imola



Cristo coronato di spine - Dipinto del Beato Angelico


Fra' Giovanni da Fiesole, Beato Angelico
sec. XV - tempera su tavola

Provenienza: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici delle diocesi italiane
Autore della Scheda: Diocesi di Livorno

Dal Martirologio
A Roma, beato Giovanni da Fiesole, detto Angelico, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, sempre unito a Cristo, espresse nelle sue pitture ciò che contemplava nel suo intimo, in modo tale da elevare le menti degli uomini alle realtà celesti.



Madonna addolorata con i Servi di Maria



Rosselli Matteo
sec. XVII - olio su tela

Provenienza: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici delle diocesi italiane - Autore della Scheda: Diocesi di Lucca

Dal Martirologio
Santi sette fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria: Bonfilio, Bartolomeo, Giovanni, Benedetto, Gerardino, Ricovero e Alessio. 

Prima mercanti a Firenze, di comune accordo, sul monte Senario, si consegnarono nelle mani della beata Maria, istituendo l'Ordine sotto la regola di sant’Agostino. 

Vengono commemorati insieme nel giorno in cui si tramanda che Alessio, il più longevo, sia morto centenario.


Insegnamenti spirituali di S. Claudio La Colombière

I TURBAMENTI E L’ORAZIONE DISTRATTA

Lettera a Suor M. Emerenziana Rosselin
Londra, 1677

Cara Sorella,

225. – … Nella sua prima lettera mi informa che non è affatto contenta di se stessa e che, delle volte, le passa per la mente di attribuire questo suo stato penoso a cause misteriose… Anche se avesse commesso qualche infedeltà, si ricordi che abbiamo a che fare con un Signore buono, e invece di scoraggiarsi, dovrebbe essere per lei motivo di maggior fervore per riparare questa debolezza.

226. – Se questi timori e scrupoli giungessero a turbarla, si guardi bene dal credere che ciò sia una virtù. È necessario servire Dio con tutto il cuore, non trascurare nulla per non offenderLo, ma bisogna far tutto con gioia, con cuore aperto e pieno di confidenza, nonostante le debolezze che avvertiamo e le colpe che commettiamo. Il turbamento nasce sempre da una causa non buona o da scarsa virtù. La vera virtù invece dà vita, coraggio, e spinge sempre sulla via del progresso. Il virtuoso trova magari, e a ragione, che fa poco e niente, ma non per questo perde la pace interiore. Tutte le emozioni che la inquietano e affievoliscono in lei la speranza di conquistare la santità, provengono sempre dallo spirito cattivo.

227. – Temo che, in effetti, lei sia un po’ pigra e paurosa. Vuol sapere se lo è? Eccole i segni. È tentata di rimandare ad altra data ciò che deve fare o ha promesso di fare? Si stanca facilmente dopo aver cominciato a fare qualcosa di buono? Cambia spesso il metodo e le pratiche di devozione? Immagina che esistono dei traguardi superiori alle sue forze e riservati alle grandi sante? Omette di far qualcosa per rispetto umano, per paura di importunare le superiore o di condannare e mortificare le altre? Mantiene una coraggiosa sincerità con le persone alle quali deve manifestare il suo interno? È persuasa che deve accontentarsi di un fervore mediocre? È convinta che in fatto di obbedienza esistono cose trascurabili?

Ed eccole i rimedi: non si perdoni nulla; non dia retta a nessuna ripugnanza; cerchi di vincersi in tutte le occasioni; sia più che convinta che per fare o non fare una cosa ci dev’essere sempre un gran motivo; tenga presenti le difficoltà e le inclinazioni, sempre supposto che non si faccia nulla contro l’obbedienza.

228. – Se fossi certo che lei si comporta così, non starei troppo in pena per la sua orazione, di cui si lamenta nella seconda lettera. Cara sorella, è un grande inganno, purtroppo comune, immaginarsi di aver poca o molta virtù secondo le poche o molte distrazioni nella preghiera. Ho conosciuto delle religiose, che, giunte ad un alto grado di contemplazione avevano spesso distrazioni dal principio alla fine della loro orazione.

La maggior parte delle persone che soffrono tanto per questi smarrimenti di spirito, sono anime tutte piene di amor proprio, che non riescono a sopportare la vergogna che provano davanti a Dio e agli uomini; non sanno soffrire la noia e la fatica che cagionano loro gli esercizi di pietà, e vorrebbero essere ricompensate delle loro mortificazioni con delle consolazioni sensibili. Eppure, cara sorella, anche se lei fosse rapita in estasi ventiquattro volte al giorno e io avessi ventiquattro distrazioni in una sola Ave Maria, se però io fossi umile e mortificato come lei, non vorrei cambiare le mie distrazioni involontarie con le sue estasi senza merito. In una parola, non vedo «devozione» dove non c’è mortificazione.

Si faccia continua violenza, specie del suo mondo interiore; non tolleri mai che la natura diventi sua padrona, che il suo cuore si attacchi a qualsiasi cosa, per qualsiasi motivo, e io la canonizzerò senza domandarle nemmeno come va la sua preghiera.

229. – Sono contentissimo che lei ami molto la sua vocazione; non so quali prove ne abbia; ma un buon segno è questo: quando stima l’esatta osservanza di una regola o di una minima prescrizione quanto i suoi voti.

230. – Della sua pensione o non ne ho mai inteso parlare o me ne sono dimenticato. Io, al suo posto, ne userei come se fosse la pensione di un altro, che non ho mai visto e conosciuto… La beatitudine della povertà quando mio Dio, verrà conosciuta e amata quanto Tu ami coloro che l’amano? A che cosa mi serve l’aver fatto il voto di essere povero, se poi temo che mi venga a mancare qualcosa? Se pretendo che mi si dia sicurezza che non mi mancherà niente come ai ricchi? Le confesso che non riesco a comprendere che razza di povertà sia questa e quale merito si possa avere nel praticarla.

231. – L’amicizia dei parenti è buona, quando però è in Gesù Cristo; ciò vuol dire: quando non genera affanno, turbamento e interesse, quando cioè niente si riceve e niente si regala…


Tratto da
CLAUDIO LA COLOMBIÈRE, “Lettere Spirituali”




Lodi a Dio altissimo - San Francesco di Assisi



Tu sei Santo, Signore Dio
Fai cose grandi, meravigliose,
Tu sei il Bene, il sommo bene,
Tu sei il Signore onnipotente

Tu sei forte, Tu sei grande,
Tu sei l'Altissimo, Onnipotente,
Tu sei presente, sei
Per sempre Dio presente sei.

Tu sei Santo, Signore Dio
Fai cose grandi, meravigliose,
Tu sei il Bene, il sommo bene,
Tu sei il Signore onnipotente

Tu sei trino e un solo Dio 
Tu sei il Re del cielo e della terra 
Tu sei bellezza, sei Tu sei letizia sei,
Per sempre Dio bellezza sei 

Tu sei Santo, Signore Dio
Fai cose grandi, meravigliose,
Tu sei il Bene, il sommo bene,
Tu sei il Signore onnipotente

Tu sei sapienza ed umiltà,
Tu sei amore e carità,
Tu sei letizia, sei
Per sempre Dio letizia sei

Tu sei la mia speranza e la mia forza 
Tu sei la mia ricchezza e la mia gioia 
Tu sei la pace, sei 
Per sempre Dio la pace sei




Tu sei santo, Signore solo Dio, che compi meraviglie
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino e uno, Signore Dio,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene,
Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei la nostra speranza,
Tu sei giustizia e temperanza,
Tu sei tutto, ricchezza nostra a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,
Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente, misericordioso Salvatore




San Francesco d'Assisi - Parafrasi del Padre nostro



O santissimo Padre nostro:
creatore, redentore, consolatore 
e salvatore nostro.

Che sei nei cieli
negli angeli e nei santi,
illuminandoli alla conoscenza, 
perché tu, Signore, sei luce;
infiammandoli all'amore, 
perché tu, Signore, sei amore;
ponendo la tua dimora in loro 
e riempiendoli di beatitudine,
perché tu, Signore, 
sei il sommo bene, eterno,
dal quale proviene ogni bene 
e senza il quale non esiste alcun bene.

Sia santificato il tuo nome
si faccia luminosa in noi 
la conoscenza di te,
affinché possiamo conoscere 
l'ampiezza dei tuoi benefici,
l'estensione delle tue promesse,
la sublimità della tua maestà
e la profondità dei tuoi giudizi.

Venga il tuo regno
perché tu regni in noi 
per mezzo della grazia
e ci faccia giungere nel tuo regno,
ove la visione di te è senza veli,
l'amore di te è perfetto,
la comunione di te è beata,
il godimento di te senza fine.

Sia fatta la tua volontà, 
come in cielo così in terra
affinché ti amiamo con tutto il cuore 
sempre pensando a te;
con tutta l'anima, 
sempre desiderando te;
con tutta la mente, orientando a te 
tutte le nostre intenzioni
e in ogni cosa cercando il tuo onore;
e con tutte le nostre forze,
spendendo tutte le nostre energie 
e sensibilità dell'anima e del corpo
a servizio del tuo amore 
e non per altro;
e affinché possiamo amare 
i nostri prossimi come noi stessi,
trascinando tutti 
con ogni nostro potere 
al tuo amore,
godendo dei beni altrui 
come dei nostri
e nei mali soffrendo 
insieme con loro
e non recando nessuna offesa 
a nessuno.

Il nostro pane quotidiano 
il tuo Figlio diletto,
il Signore nostro Gesù Cristo,
dà a noi oggi:
in memoria, comprensione e 
reverenza dell'amore
che egli ebbe per noi e di tutto quello
che per noi disse, fece e patì.

E rimetti a noi i nostri debiti
per la tua ineffabile misericordia,
per la potenza della passione 
del tuo Figlio diletto
e per i meriti e l'intercessione 
della beatissima Vergine
e di tutti i tuoi eletti.

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e quello che non sappiamo 
pienamente perdonare,
Tu, Signore, fa' che 
pienamente perdoniamo,
sì che, per amor tuo, 
amiamo veramente i nemici
e devotamente intercediamo 
presso di te,
non rendendo a nessuno 
male per male
e impegnandoci in te ad essere 
di giovamento a tutti.

E non ci indurre in tentazione
nascosta o manifesta, 
improvvisa o insistente.

Ma liberaci dal male
passato, presente e futuro.





Dipinto con predica di Gesù agli apostoli

  

Ambito romano
sec. XVIII - olio su tela
Provenienza: Inventario informatizzato dei beni storici e artistici delle diocesi italiane
Autore della Scheda: Diocesi di Civita Castellana


La Patente del Cristiano dei Frati Poveri


  • Direzione obbligatoria: i 10 Comandamenti
  • Precedenza: alle preghiere del mattino e della sera e alla messa domenicale
  • Pronto soccorso: santa Confessione
  • Posto di rifornimento: Santa comunione
  • Senso vietato: spettacoli, letture, compagnie non adatte
  • Pericolo generico: balli, mode, spiagge
  • Incrocio pericoloso: attenzione alle tentazioni e alle occasioni di peccato. Non ti esporre e non ti soffermare su di esse perchè incrociando il tuo cammino verso Dio, puoi morirvi.
  • Passaggio a livello non custodito: non dormire sul peccato, perchè la morte sopraggiunge improvvisa e con essa l'inferno
  • Divieto di suonare: "la tua destra non sappi ciò che fa la sinistra"
  • Divieto di inversione: "chi mette mano all'aratro e si volta indietro, non è degno del Regno dei cieli"
  • Limite minimo di velocità: non perdere tempo "Debbo correre, perchè presto viene la sera" s. Domenico Savio
  • Alt-Polizia: Nessuno sfugge a Dio. Chi commette il peccato lo paga in questa vita e nell'altra. Chi fa il bene non ha paura di purgarsi e vive sempre sereno e Dio lo premierà.
  • Ospedale: Purgatorio con un letto di fuoco anzichè di gomma piuma. Riservato a chi si salva perchè sconti tutto, fino all'ultima parola inutile ed acquisti il gusto di Dio e del Corpo Mistico.
  • Parcheggio: Meditazione e Rosario quotidiano






Salmo 23. Di Davide. - Il buon pastore



Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.

Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.




Salmo 60 - Di Davide - Preghiera nazionale dopo la disfatta



Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi;
ti sei sdegnato: ritorna a noi.

Hai scosso la terra, l'hai squarciata,
risana le sue fratture, perché crolla.

Hai inflitto al tuo popolo dure prove,
ci hai fatto bere vino da vertigini.
Hai dato un segnale ai tuoi fedeli
perché fuggissero lontano dagli archi.

Perché i tuoi amici siano liberati,
salvaci con la destra e a noi rispondi.

Dio ha parlato nel suo tempio:
«Esulto e divido Sichem,
misuro la valle di Succot.
Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Efraim è la difesa del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando.
Moab è il bacino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria».

Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino all'Idumea?
Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti,
e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?

Nell'oppressione vieni in nostro aiuto
perché vana è la salvezza dell'uomo.
Con Dio noi faremo prodigi:
egli calpesterà i nostri nemici.




Salmo 26 - Preghiera dell'innocente - Di Davide.



Signore, fammi giustizia:
nell'integrità ho camminato,
confido nel Signore, non potrò vacillare.

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
raffinami al fuoco il cuore e la mente.

La tua bontà è davanti ai miei occhi
e nella tua verità dirigo i miei passi.

Non siedo con gli uomini falsi
e non frequento i simulatori.
Odio l'alleanza dei malvagi,
non mi associo con gli empi.
Lavo nell'innocenza le mie mani
e giro attorno al tuo altare, Signore,
per far risuonare voci di lode
e per narrare tutte le tue meraviglie.

Signore, amo la casa dove dimori
e il luogo dove abita la tua gloria.

Non travolgermi insieme ai peccatori,
con gli uomini di sangue non perder la mia vita,
perché nelle loro mani è la perfidia,
la loro destra è piena di regali.

Integro è invece il mio cammino;
riscattami e abbi misericordia.
Il mio piede sta su terra piana;
nelle assemblee benedirò il Signore.




AFFIDARE STABILMENTE IN DIO OGNI CURA DI NOI STESSI - Imitazione di Cristo - Libro III - cap.17

Figlio, lascia che io faccia con te quello che voglio: io so quello che ti è necessario. Tu hai pensieri umani e i tuoi sentimenti seguono spesso suggestioni umane.

Signore, è ben vero quanto dici. La tua sollecitudine per me è più grande di ogni premura che io possa avere per me stesso.

In verità, chi non rimette in te tutte le sue preoccupazioni si affida proprio al caso. Signore, purché la mia volontà sia continuamente retta e ferma in te, fai di me quello che ti piace. Giacché, qualunque cosa avrai fatto di me non può essere che per il bene.

Se mi vuoi nelle tenebre, che tu sia benedetto; e se mi vuoi nella luce, che tu sia ancora benedetto. Se ti degni di darmi consolazione, che tu sia benedetto; e se mi vuoi nelle tribolazione, che tu sia egualmente sempre benedetto.

Figlio, se vuoi camminare con me, questo deve essere il tuo atteggiamento. Devi essere pronto a patire, come pronto a godere; devi lietamente essere privo di tutto e povero, come sovrabbondante e ricco.

Signore, qualunque cosa vorrai che mi succeda, la sopporterò di buon grado per tuo amore. Con lo stesso animo voglio accettare dalla tua mano bene e male, dolcezza e amarezza, gioia e tristezza; e voglio renderti grazie per ogni cosa che mi accada.

Preservami tu da tutti i peccati, e non temerò né la morte né l'inferno. Purché tu non mi respinga per sempre cancellandomi dal libro della vita, qualunque tribolazione mi piombi addosso non mi farà alcun male.