il Sacerdote agisce in nome di Cristo



Vengo a te amabilissimo Gesù


Santa Gertrude di Helfta (1256-1301) monaca benedettina

"Venite, venite, venite"

       Vengo, vengo, vengo a te, amabilissimo Gesù, te che ho amato, cercato, desiderato. Per la tua dolcezza, la tua compassione e la tua carità, rispondo alla tua chiamata con l'amore di tutto il mio cuore, anima e forze. Non confondermi, ma agisci con me secondo la tua bontà e l'immensa tua misericordia.

       A me che imploro il tuo aiuto, Signore, a me che desidero essere fortificata dal mistero della tua benedizione, accorda il soccorso della tua protezione e guida. Ci sia in me, Signore, per il dono del tuo Spirito, una prudente modestia, una saggia bontà, una discreta affabilità, una casta libertà. Fervente nella carità, non ami nulla all'infuori di te; la mia vita sia degna di essere lodata; ma io non desideri la lode.

       Possa glorificarti nella santità del mio corpo e la purezza della mia anima; col mio amore ti ami, col mio amore ti serva.

       Tu sii la mia gloria, tu la mia gioia, tu le mie delizie, tu la mia consolazione nella pena, tu il mio consiglio nel dubbio. Sii la mia difesa contro l'ingiustizia, la mia pazienza nella prova, la mia abbondanza nella povertà, il mio nutrimento nel digiuno, il mio riposo nella veglia, la mia medicina nella malattia.

Possa tu essere tutto mio in ogni cosa, possa amarti sopra ogni cosa.

Beata Elisabetta Vendramini


Fondatrice dell’Istituto: “Suore Francescane Elisabettine”

Diede inizio, alla famiglia delle suore terziarie francescane elisabettine in una povera soffitta che lei chiamerà splendida reggia della santa povertà. Gli inizi per Elisabetta e le sue prime sorelle furono contrassegnati da altissima povertà dalla quale nacque una profonda fiducia nella Provvidenza che, peraltro, rispondeva puntualmente alle richieste, anche le più temerarie tanto che Elisabetta poté scrivere: “Abbiamo intesa la cura che Dio si prendeva di noi”.



La compassione che ci porti.

San Gregorio di Narek (ca 944-ca 1010)
« Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva »

Dio misericordioso, compassionevole, amico dell'uomo (Sap 1,6)..., quando parli, tutto è possibile, persino ciò che sembra impossibile alla nostra mente: Tu doni un frutto saporito in cambio delle dure spine di questa vita. (...)

Tu Signore Cristo, sei «il nostro respiro» (Lam 4,20) e lo splendore della nostra bellezza(...), sei luce e datore di luce, non hai piacere del male, non vuoi che alcuno si perda, non godi della morte di chi muore (Ez 18,32).

Non sei turbato dal disordine, né assoggettato all'ira; non sei incostante nel tuo amore, né mutevole nella tua compassione; non cambi nella tua bontà. Non giri le spalle, non ti volti dall'altra parte, ma sei totalmente luce e volontà di salvezza.

Quando vuoi perdonare, puoi farlo; quando vuoi guarire, sei potente; quando vuoi vivificare, ne sei capace; quando vuoi accordare la tua grazia, sei prodigo; quando vuoi rendere la salute, sei abile. (...) Quando vuoi rinnovare, sei creatore; quando vuoi risuscitare, sei Dio.(...) Quando, prima ancora che lo chiediamo, vuoi stendere la mano, non ti manca nulla. (...) Se vuoi rafforzare me che sono scosso, sei roccia; se vuoi dar da bere a me che sono assetato, sei fonte; se vuoi rivelare ciò che è nascosto, sei luce. (...)

Tu, che per la mia salvezza hai combattuto con forza(...), hai preso sul tuo corpo innocente tutta la sofferenza dei castighi che avevamo meritati, per manifestare come esempio negli atti la compassione che ci porti.


Santa Agnese Segni di Montepulciano


Monaca domenicana.
Sentendo avvicinarsi la morte, alle consorelle che piangevano disse : “Se mi amate veramente, dovete godere della mia morte, non piangerla, poiché io vado alla Vita e alla felicità eterna. Come il nostro Padre San Domenico, anch’io, con Lui, vi sarò più utile in Paradiso che quaggiù; non temete, sarò sempre con voi.” 

Il Signore l'accolse nella sua gloria il 20 aprile del 1317.


San Benedetto Giuseppe Labre

Pellegrino e mendicante (1748-1783) 

Benoît-Joseph Labre nasce ad Amettes, Francia, il 26 marzo 1748, primo di quindici fratelli.

Preso fin dall’adolescenza dal desiderio di un’aspra vita di penitenza, più tardi entra dai Certosini, da cui usci quasi subito, e poi fra i Trappisti di cui pure dovette allontanarsi per grave malattia. 

Di nuovo libero, si mosse in pellegrinaggio verso celebri santuari in Francia e in Italia. Porta con se l’Imitazione di Cristo, il breviario, un Crocifisso e la corona del rosario. 

Durante il viaggio decide che il suo monastero sarà la strada, coperto con una povera e lacera veste, e nutrendosi del cibo che riceveva in elemosina. Ovunque dava esempio di pietà e penitenza, vivendo in povertà e in preghiera.

Soprannominato “il vagabondo di Dio” trascorre gli ultimi anni a Roma, dove muore il 16 aprile 1783. È canonizzato da Leone XIII. 

Santa Bernardetta Soubirous

 

Come Gesù, essa affida la sua vita nelle mani di Dio, quel Dio che è “ nostro Padre e che ha per noi una tenerezza infinita”.


Santa Maddalena di Canossa

Santa Maddalena di Canossa

Vergine, fondatrice della famiglia Canossiana dei “Figli e Figlie della Carità” per seguire Cristo povero, casto, obbediente, e testimoniare il suo Amore incondizionato tra i fratelli.


San Michele dei Santi

San Michele dei Santi (Miguel de los Santos)

Sacerdote “Ordine della Santissima Trinità”


Beata Maria Assunta Pallotta


Maria Assunta Pallotta nacque a Force (AP) il 20 agosto 1878 da Luigi ed Eufrasia Casali, primogenita di cinque figli. A causa della povertà della famiglia non poté seguire un corso di studi regolare ed andò subito a lavorare. La sua vocazione alla vita religiosa arrivò in tenera età, il 4 maggio 1898 partì per il probandato delle suore Francescane Missionarie di Maria. 

Quando il 9 luglio 1900 sette missionarie dell'istituto delle Suore Francescane di Maria furono martirizzate in Cina, nello Shansi, dai Boxers, Maria chiese di essere inviata missionaria in Cina, pronta a dare la vita per Cristo e per la fede.  La sua domanda fu accolta e l'anno successivo raggiunse la Cina. L'inverno del 1905 fu rigidissimo e nello Shansi scoppiò una tremenda epidemia di tifo che colpì anche Maria Assunta. 

In località Dongerkou la sera del 7 aprile ricevette il viatico e venti minuti prima di morire un profumo misterioso inondò la stanza. Questo prodigio si ripeté nelle strade dove fu portato il suo feretro, nelle stanza e dove ella aveva abitato. Il 7 novembre 1954 Maria Assunta, chiamata dai cinesi "la santa dei profumi", veniva beatificata da Pio XII.

San Francesco da Paola

San Francesco da Paola

Eremita e fondatore dell'Ordine dei Minimi


Beata Elisabetta Vendramini

Beata Elisabetta Vendramini

Fondatrice dell’Istituto: “Suore Francescane Elisabettine”