Beata Caterina Mattei da Racconigi


Nella feconda scia di Caterina da Siena s’inserisce una vergine piemontese, Caterina Mattei, la cui esperienza mistica presenta profonde somiglianze con la massima Terziaria domenicana: amore sconfinato a Gesù Crocefisso e alle anime.

La sua vita fu una progressiva donazione al Signore, dal voto di verginità a tredici anni, all’entrata nel terz’Ordine, a indicibili sofferenze fisiche cui si aggiunse il dolore lancinante delle stigmate.

Dedita fin dall’infanzia ai lavori manuali, assecondò docilmente i richiami del cielo, trasformando la propria vita in un grazie continuo e in un’intercessione fervente a favore dei fratelli in pericolo per la propria salvezza. Per i suoi concittadini travagliati da guerre, Caterina offrì quanto ancora le rimaneva: la vita.

Il 4 settembre 1547 muore a Caramagna, ove era stata costretta a riparare a motivo delle calunnie. Secondo il suo desiderio, il corpo venne deposto nella chiesa domenicana di Garessio (CN).

Pio VII ne ratificò il culto il 9 aprile 1808, permettendo la Messa e l’Ufficio.