Già da tempo avrebbero fatto penitenza.

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite:

«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere.

Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.

E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!

Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!». (Mt 11, 20-24)


Gesù, aiutami a fare penitenza per amor tuo,
Tu che hai fatto tanta penitenza per amor mio.



Neanche uno di essi.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.

Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! (Mt 10,29-31)







Chiedi qualunque cosa, e ti sarà concessa.

Gesù apparendo a Santa Veronica Giuliani le disse: "Io sono Tuo, ti do Me stesso completamente. Chiedi qualunque cosa, e ti sarà concessa”. 

Santa Veronica gli rispose: "Mio amato, l'unica cosa che chiedo, è di non essere mai separata da te."




Essere in Cristo, pensare come Lui,

Papa Francesco
Udienza generale del 10/04/2013

“Predicate che il regno dei cieli è vicino”

Dobbiamo avere il coraggio della fede e non lasciarci condurre dalla mentalità che ci dice: “Dio non serve, non è importante per te”, e così via. E’ proprio il contrario: Dio è la nostra forza! Dio è la nostra speranza! Cari fratelli e sorelle, dobbiamo avere noi per primi ben ferma questa speranza e dobbiamo esserne un segno visibile, chiaro, luminoso per tutti. (…)

La speranza di noi cristiani è forte, sicura, solida in questa terra, dove Dio ci ha chiamati a camminare, ed è aperta all’eternità, perché fondata su Dio, che è sempre fedele. (…) Essere risorti con Cristo mediante il Battesimo (Rom 6,4), con il dono della fede, per un’eredità che non si corrompe (1Pt 1,4), ci porti a cercare maggiormente le cose di Dio. (…) 

Essere cristiani non si riduce a seguire dei comandi, ma vuol dire essere in Cristo, pensare come Lui, agire come Lui, amare come Lui; è lasciare che Lui prenda possesso della nostra vita e la cambi, la trasformi, la liberi dalle tenebre del male e del peccato.

Cari fratelli e sorelle, a chi ci chiede ragione della speranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15), indichiamo il Cristo Risorto. Indichiamolo con l’annuncio della Parola, ma soprattutto con la nostra vita di risorti. Mostriamo la gioia di essere figli di Dio, la libertà che ci dona il vivere in Cristo, che è la vera libertà (Rom 8,21), quella che ci salva dalla schiavitù del male, del peccato, della morte! Guardiamo alla Patria celeste, avremo una nuova luce e forza anche nel nostro impegno e nelle nostre fatiche quotidiane. E’ un servizio prezioso che dobbiamo dare a questo nostro mondo, che spesso non riesce più a sollevare lo sguardo verso l’alto, non riesce più a sollevare lo sguardo verso Dio.