Chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.

Dal libro del Siracide cap.3

Figli, ascoltatemi, sono vostro padre;
agite in modo da essere salvati.

Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli,
ha stabilito il diritto della madre sulla prole.

Chi onora il padre espia i peccati;
chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.

Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.

Chi riverisce il padre vivrà a lungo;
chi obbedisce al Signore dà consolazione alla madre.

Chi teme il Signore rispetta il padre
e serve come padroni i genitori.

Onora tuo padre a fatti e a parole,
perché scenda su di te la sua benedizione.

La benedizione del padre consolida le case dei figli,
la maledizione della madre ne scalza le fondamenta.

Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore del padre non è gloria per te;

la gloria di un uomo dipende dall'onore del padre,
vergogna per i figli è una madre nel disonore.

Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.

Anche se perdesse il senno, compatiscilo
e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.

Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei peccati.

Nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà di te;
come fa il calore sulla brina, si scioglieranno i tuoi peccati.

Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore,
chi insulta la madre è maledetto dal Signore.


C'è un compenso per le tue pene.

    Dice il Signore: «Trattieni la voce dal pianto, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché c'è un compenso per le tue pene, c'è una speranza per la tua discendenza».   (Ger 31,16.17a)


Dov'è il re dei Giudei che è nato? (Mt 2,2)

Eusebio Gallicano (5° sec.) monaco, poi vescovo

Discorso 219; PL 39, 2150 

      Il re infido Erode, ingannato dai magi, invia i suoi sbirri a Betlemme e nei dintorni a uccidere i bambini di meno di 2 anni... Ma infine non hai ottenuto nulla, crudele barbaro arrogante: puoi fare dei martiri, non puoi trovare il Cristo. Il disgraziato tiranno credeva che la venuta del Signore nostro Salvatore lo deponesse dal suo trono regale. Ma non è così. 

     Cristo non era venuto per usurpare la gloria di altri, ma per farci dono della sua. Non era venuto per impadronirsi di un regno terrestre, ma per darci il Regno dei cieli. Non era venuto per rubare onori, ma per offrirsi a ingiurie e sevizie. Non era venuto per offrire il suo capo santo a una corona di pietre preziose, ma ad una corona di spine. Non era venuto per occupare un trono glorioso al di sopra degli scettri, ma per essere schernito e crocifisso.

      Alla nascita del Signore, "Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme" (Mt 2,3). Cosa c'era di straordinario, se l'empietà è turbata dalla nascita della bontà? Un uomo armato si spaventa per un bambino nato in una mangiatoia, un re orgoglioso trema davanti ad un umile bambino, chi è rivestito di porpora ha paura di un neonato avvolto in fasce... 

     Fingeva di voler adorare colui che voleva far morire (Mt 2,8). Ma la Verità non teme le insidie della menzogna... Il tradimento non può trovare il Cristo, perché non è con la crudeltà ma con la fede che si deve cercare Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.


Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. (2 Sam 7,11)

Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. (2 Sam 7,11)

Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla tua casa, confermala per sempre e fà come hai detto. 

Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli eserciti è il Dio d'Israele! 

La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!

Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera.

Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai promesso questo bene al tuo servo. Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per sempre!


Non temere, perché io sono con te.

Is 41, 8,14

Dal libro del profeta Isaia.

Ma tu, Israele mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo mio amico, sei tu che io ho preso dall'estremità della terra e ho chiamato dalle regioni più lontane e ti ho detto: "Mio servo tu sei, ti ho scelto, non ti ho rigettato". 

Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa. 

Ecco, saranno svergognati e confusi quanti s'infuriavano contro di te; saranno ridotti a nulla e periranno gli uomini che si opponevano a te.  Cercherai, ma non troverai, coloro che litigavano con te; saranno ridotti a nulla, a zero, coloro che ti muovevano guerra.

Poiché io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra e ti dico: "Non temere, io ti vengo in aiuto". Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore- tuo redentore è il Santo di Israele.


Farsi violenza per diventare la dimora del Signore.

Sono i violenti che s'impadroniscono del Regno dei cieli, non i rammolliti.

      Chi vuole avvicinarsi al Signore, essere degno della vita eterna, diventare la dimora di Cristo, essere riempito di Spirito Santo, per portare i frutti dello Spirito (...) deve innanzitutto credere fermamente nel Signore e poi consegnarsi senza riserve ai suoi comandamenti. (...) Deve farsi violenza per essere umile davanti ad ogni uomo (...), come dice il Signore: “Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,29). 

     Egualmente, deve esercitarsi con tutte le forze ad essere abitualmente misericordioso, dolce, compassionevole e buono, come dice il Signore: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6,36). E ancora: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv 14,15). E “Fatevi violenza, poiché sono i violenti che s'impadroniscono del Regno dei cieli”. E “Sforzatevi di entrare per la porta stretta” (Lc 13,24). In ogni cosa, dovrà prendere ad esempio l'umiltà, il comportamento, la dolcezza, il modo di vivere del Signore. (...)

      Perseveri nella preghiera, chieda senza stancarsi che il Signore venga a dimorare in lui, lo risani e gli dia la forza di osservare tutti i comandamenti, e il Salvatore stesso diventi la dimora della sua anima. Allora, ciò che compie facendosi violenza, senza seguire la natura, lo compirà di buon grado, perché si abituerà totalmente al bene, si ricorderà senza sosta del Signore e l'aspetterà con grande amore. 

    Quando il Signore vedrà tale risolutezza (...), avrà pietà di lui, lo libererà dai nemici e dal peccato che abita in lui, e lo colmerà di Spirito Santo. Così, ormai, osserverà tutti i comandamenti del Signore in tutta verità, senza violenza né fatica, o, piuttosto, sarà il Signore stesso che compirà in lui i suoi precetti e produrrà in modo perfetto i frutti dello Spirito. (Gal 5,22)

Attribuita a San Macario l'Egiziano ( - 390) monaco

Omelie spirituali, n° 19

O Dio, Tu sei nostro Padre.

Signore Gesù, attirami a Te.

Oggi con totale e libera decisione mi pongo al tuo servizio solo per amore, solo per contentarti, per soddisfare ogni tuo desiderio, non voglio altro che amarti e servirti, senza altra ricompensa se non ancora più amore per Te.

Vedi io sono piccolo ed insignificante, sono debole e ribelle, sono ingrato e freddo nei tuoi confronti. Tu accettami così come sono e rendimi come mi vuoi.

Oggi mi pongo interamente al tuo servizio: le missioni sono molte, manda anche me come operaio del tuo regno di amore, e come tu hai detto non voglio più affannarmi e preoccuparmi per le cose che mi sono necessarie, perchè l'operaio ha diritto alla sua ricompensa e Tu provvedi a tutto il resto in sovrabbondanza se cerco Te e mi dedico a Te ed al tuo regno di amore.

Oggi voglio dedicarmi a Te Sacramentato, presente nell'ostia consacrata.
Voglio stare alla Tua presenza, facendo atti di amore, di lode, di ringraziamento, offrendomi in riparazione in unione con te, implorando grazie e misericordia per me e per il mondo intero.

Dio Padre Creatore, Figlio Redentore, Spirito Santo Retributore e Giudice.
Santa Trinità, somma bontà e giustizia, nostro Avvocato e nostra difesa,
a Te ci affidiamo, in Te confidiamo, Te invochiamo, Dio nostra salvezza.
A un nostro grido di supplica il Signore ci farà grazia; appena udrà, ci darà risposta.

A Te la lode e la gloria, la potenza e la misericordia, a te il perdono e la pace.

O Dio Tu sei nostro Padre e nostro fratello, donaci di ricambiarti l'amore che ci porti. Donaci il tuo santo amore, la perseveranza finale e il compimento della tua volontà. 

Come il centurione pregandoti ti disse: Signore, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Ecco ora anche noi, se lo desideriamo, senza che noi diciamo una sola parola Tu ci hai già esaudito. Aiutaci, alimenta e ravviva in noi il desiderio di vivere in penitenza riparatrice, in povertà, in castità, in obbedienza. Liberaci da ogni male.