Seguitemi. (Tu segui Me).

Gesù vide e li chiamò e disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». (Mt 4,19)

Dio, Padre Onnipotente e Buono, con quanta degnazione ci chiami e ci aiuti a conoscere, amare, seguire e compiacerci solo di Tuo Figlio, Gesù Cristo crocifisso per condividere poi con Lui la Sua Gloria di Risorto. 

Tu, Dio Eterno e Misericordioso, nel Nome di Gesù Cristo, hai avuto pietà di noi, così miseri e peccatori, ingrati e infedeli.  Per suo mezzo ci hai liberato da ogni male. A Lui hai dato potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servono: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto. (Dn 7,13-14) Amen


Signore Gesù, prendici come siamo e rendici come vuoi. (San Giovanni Paolo II)

Io sto qua! - San Pio da Pietrelcina

"Ma figlio benedetto, che è tutta questa paura e tristezza. Io sto qua!"


Mio Dio, tu sei mio Padre. (San Charles de Foucauld)

“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46)  E’ l’ultima preghiera del Maestro, del nostro Amato. Possa essere la nostra! E che non sia solo quella dell’ultimo momento, ma quella di ogni momento: "Padre mio, mi affido a te, mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l'anima mia alle tue mani, te la dono mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore donarmi e mettermi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia perché tu sei mio Padre."


San Charles de Foucauld (1858-1916)
eremita e missionario nel Sahara

« Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me ! »

San Giovanni Crisostomo (345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa

Omelie sul vangelo di Matteo, 66,1

Guardiamo questi ciechi di Gerico nel vangelo di Matteo: valgono più di molti che vedono chiaramente. Nessuno li guidava e non potevano vedere Gesù che si stava avvicinando; eppure si sforzavano di giungere a lui. Si misero a gridare ad alta voce; la gente cercava di farli tacere: ma essi gridavano ancora più forte. Lo stesso accade all'anima risoluta; coloro che vogliono fermarla, al contrario raddoppiano il suo slancio.

Cristo permette che si cerchi di farli tacere, affinché il loro fervore sia più evidente e ti insegni quanto erano degni di essere guariti. Perciò non domanda loro, come faceva spesso, se avessero la fede: le grida e gli sforzi per avvicinarsi a lui bastavano a mostrare la loro fede. Impara da loro, caro amico mio, poiché malgrado la nostra bassezza e la nostra miseria, se andremo a Dio con tutto il cuore, potremo ottenere con i nostri sforzi ciò che chiediamo. In ogni caso, guarda questi due ciechi; avevano soltanto un discepolo che li proteggeva, mentre tanti imponevano loro il silenzio; eppure sono riusciti a superare gli impedimenti e giungere a Gesù. L'evangelista non segnala in loro alcuna qualità eccezionale di vita: il loro fervore ha colmato tutto.

Imitiamoli anche noi. Se Dio non ci concede subito ciò che chiediamo, se la gente cerca di dissuaderci a pregare, non cessiamo di implorarlo. Perché così attireremo maggiormente i favori di Dio.