"Vieni, seguimi"

San Giovanni della Croce (1542-1591)
carmelitano, dottore della Chiesa


Più ti separerai dalle cose della terra, più ti avvicinerai a quelle del cielo e più troverai ricchezze in Dio.

Chi saprà morire a tutto, troverà vita in tutto.

Sta' lontano dal male, fa' il bene, cerca e persegui la pace (Sal 34,15)

Chi si lamenta o mormora non è affatto perfetto né un buon cristiano.

E' umile chi si nasconde nel suo nulla e sa abbandonarsi a Dio.

E' mite chi sa sopportare il prossimo e sopportare se stesso.

Se vuoi essere perfetto, vendi la tua volontà e dalla ai poveri di spirito, poi torna a Cristo per ottenere da lui mitezza e umiltà, e seguilo fino al Calvario e al sepolcro.


Beato Gennaro Maria Sarnelli

Sacerdote Redentorista

“Cominciò a goder una grande pace” scrive S. Alfonso parlando dell'ultima malattia del suo amico, e riporta le ultime parole del morente: “Signore, non voglio ne morire, ne vivere, voglio quello che volete Voi”.


Sacro Cuore di Gesù


Sacro Cuore di Gesù

I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Santa Matilde di Hachenborn (1241-1299), Santa Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366).

Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII sec., prima ad opera di San Giovanni Eudes (1601-1680), poi dopo una serie di visioni avute da Santa Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial (F), nel corso delle quali Gesù le chiese il suo impegno per l’istituzione di una festa dedicata al Sacro Cuore.


Queste apparizioni ebbero luogo tra gli anni 1673 e 1675 :

La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di San Giovanni Evangelista. Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che San Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù, lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.

Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.

La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato ad una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita San Claude de la Colombiere (canonizzato il 31/05/1992), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.

Un secolo dopo, nel 1765, la Santa Sede autorizzò l’episcopato polacco e l’arciconfraternita Roma del Sacro Cuore a celebrare questa Festa. Tuttavia solo nel 1856 il Beato Pp Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) stabilì il culto universale di questa Festa, estendendola a tutta la Chiesa cattolica.

Cento anni dopo, il 15 maggio 1956, il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958), nel promuovere il culto al Cuore di Gesù con l’enciclica « Haurietis aquas » [ “Voi attingerete con gaudio le acque dalle fonti del Salvatore”(Is 12,3) sono le parole del profeta che aprono l’Enciclica] , esortava i credenti ad aprirsi al mistero di Dio e del suo amore, lasciandosi da esso trasformare.

Certamente la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo; si tratta della devozione e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con “cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli. L’oggetto, dunque, della nostra adorazione è il Figlio Unigenito del Padre, Gesù Salvatore e Redentore. Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini.

La domenica 1° giugno 2008 (Angelus, 1 giugno 2008) Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 2005-2013), spiegando il senso di questa devozione, ha detto : « dall'orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi possiamo contemplare e incontrare l'infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno ».

Le dodici promesse di Gesù ai devoti del suo Sacro Cuore
(Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque)
  1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
  2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
  3. Li consolerò in tutte le loro pene.
  4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte.
  5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese.
  6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia.
  7. Le anime tiepide diventeranno ferventi.
  8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione.
  9. Benedirò le case dove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata.
  10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti.
  11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato.
  12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.


Santa Margherita Bays

Santa Margherita Bays
Terziaria francescana

La guarigione improvvisa e radicale dal cancro, che precedette le estasi e le stimmate, segnò una svolta decisiva nella vita spirituale di Margherita Bays, che si concentrò su Cristo sofferente. 

Negli ultimi anni della sua vita, il dolore si fece sempre più intenso, ma sopportò tutto senza un lamento, in totale abban­dono alla volontà di nostro Signore.

Fu in questo clima che compose l'ammi­rabile preghiera:
“O santa vittima, chiamami a te,  attirami a Te, cammineremo insieme.
È giusto che io soffra con Te. Non tenere conto della mia repulsione; che io completi nel mio corpo ciò che manca alle tue sofferenze. Abbraccio la croce, voglio morire con te. È nella piaga del tuo Sacro Cuore che desidero esalare l'ultimo sospiro.”

Diceva: "È giusto fare la volontà di Dio, è Dio che permette ciò che ci accade nella vita quotidiana, e bisogna accettarlo". E ancora "Gesù ha sofferto per me e se vuole ciò che succede è per farmi espiare i miei peccati".

Muore, secondo il suo desiderio, nella festa del Sacro Cuore, il venerdì 27 giugno 1879, alle ore tre. 


Gesù mio, spero nel tuo amore.

Salmo 32

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo.




                                   

                             




San Giuseppe Cafasso

San Giuseppe Cafasso
Sacerdote

Giuseppe studia e approfondisce la spiritualità di S. Francesco di Sales, che poi trasmetterà soprattutto ad uno studente: Giovanni Bosco. Il Cafasso, suo direttore spirituale dal 1841 al 1860, ha contribuito a formare e indirizzare la personalità e la spiritualità di don Bosco.

Tipica del suo insegnamento è la valorizzazione del dovere quotidiano in ordine alla santità. Come ebbe a testimoniare lo stesso fondatore dei salesiani: “La virtù straordinaria del Cafasso fu quella di praticare costantemente e con fedeltà meravigliosa le virtù ordinarie”.

Sempre attento alle necessità degli ultimi, visitava e sosteneva, anche economicamente, i più poveri, portando loro la consolazione derivante dal suo ministero sacerdotale. Il suo apostolato consisteva anche nell’accompagnamento spirituale dei carcerati e dei condannati a morte, tanto da essere definito il "prete dei carcerati".

Prudente e riservato, maestro di spirito, fu direttore spirituale di preti, laici, politici, fondatori; diceva sempre : “Non basterà un'eternità per ringraziare Dio di averci chiamati al suo servizio!”  Don Cafasso sostenne anche materialmente don Bosco e la Congregazione salesiana fin dalle sue origini.

Dopo una breve malattia morì all’età di appena 49 anni il 23 giugno del 1860.

Papa Pio XII lo riconobbe un “modello di vita sacerdotale, padre dei poveri, consolatore degli infermi, sollievo dei carcerati, salute dei condannati al patibolo”. Lo stesso Papa, nell’enciclica “Menti Nostrae” del 23 settembre 1950, lo propose come modello di sacerdote :
« Si modellino su San Giuseppe Cafasso. Noi che, non sono ancor molti anni, con intima soddisfazione dell'animo Nostro abbiamo decretato gli onori degli altari al Sacerdote torinese Giuseppe Cafasso - il quale in tempi difficilissimi fu guida spirituale, sapiente e santa, di non pochi Sacerdoti, che fece progredire nella virtù, e di cui rese particolarmente fecondo il sacro ministero - nutriamo piena fiducia che anche per il suo valido patrocinio, il Divin Redentore susciti numerosi Sacerdoti di pari santità, i quali sappiano condurre se stessi ed i propri Confratelli a così eccelsa perfezione di vita che i fedeli, ammirando i loro esempi, si sentano spontaneamente mossi ad imitarli. »


Santa Maria di Oignies

Santa Maria di Oignies
fondatrice delle Beghine (1177-1213)

A Oignies nell’Hainault, nel territorio dell’odierna Francia, Santa Maria, che, ricca di doni mistici, con il consenso del marito, visse reclusa in una cella e poi fondò e regolamentò l’Istituto detto delle Beghine.


Beata Maria Raffaella Cimatti

Suora ospedaliera della Misericordia.

Era “madre, sorella, amica, consigliera, sempre pronta e disponibile: modello esemplare di ogni virtù”. Aveva compreso che “L'ospedale, per le religiose ospedaliere, è un campo di battaglia, in cui si deve saper lottare con grande amore”.


Santa Giuliana Falconieri

 

A Firenze, santa Giuliana Falconieri, vergine, che istituì le Suore dell’Ordine dei Servi di Maria, chiamate per il loro abito religioso ‘Mantellate’.


Beata Elena Aiello

 

Beata Elena Aiello

Vergine e  fondatrice delle "Suore Minime della Passione di N.S.G.C."


San Romualdo


San Romualdo
Eremita - Fondatore dei Monaci Camaldolesi

La sua Piccola Regola: Siedi nella tua cella come nel Paradiso, scordati delle cose mondane e gettale dietro le spalle.

 

Beato Joseph-Marie Cassant


Beato Joseph-Marie Cassant
Presbitero, monaco Trappista

“Tutto per Gesù, tutto per Maria”

L' Eucarestia, realtà viva e presente di Gesù,  è “l’unica felicità della terra”.



Dio, prima di crearci, ci ha amato.


Santa Giuliana di Norwich (1342-1430 cc)
reclusa inglese

Rivelazioni dell’amore divino.

“Fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni”

Tutto volgerà al bene: la gioia perfetta è contemplare Dio in tutto, perché con la stessa potenza, sapienza e amore benedetti con cui Egli ha creato ogni cosa, conduce tutto continuamente al medesimo fine e ricapitolerà tutto in sé. Quando verrà il tempo, vedremo tutto ciò. (…) Tutto quanto fa nostro Signore è giusto; tutto quanto permette è contributo al suo disegno – il bene come il male. Poiché tutto ciò che è buono è opera del Signore; ciò che è male, lo permette. Non dico che il male è giusto; ma dico che quanto il Signore permette contribuisce al suo disegno. Così, in quest’opera di misericordia e di grazia, la sua bontà sarà nota per sempre, come le meraviglie della sua umiltà e della sua mitezza. (…)

Dio in se stesso è perfezione per eccellenza; tutte le sue opere sono giuste, ordinate da tutta l’eternità dalla sua potenza, sapienza e bontà infinite. Come ha stabilito tutto per il meglio, così opera senza sosta con perfezione e conduce ogni cosa al suo fine. (…) Siamo custoditi in modo meraviglioso e per sempre in questa perfezione, più di ogni altra creatura.

E la misericordia è un’opera che viene dalla bontà di Dio; resterà tutto il tempo che sarà permesso al peccato di tormentare le anime dei giusti. (…) Dio permette che cadiamo; ma ci custodisce con potenza e sapienza. Con la sua misericordia e la sua grazia ci eleva ad una gioia infinitamente più grande. Così vuol essere conosciuto e amato nella perfezione e nella misericordia, ora e per sempre.

È una caratteristica di Dio far vincere il bene sul male.

Quindi Gesù Cristo, che oppose vinse anch’Egli con il bene sul male, è la nostra vera Madre: noi riceviamo il nostro "Essere" da Lui – e qui ha inizio la Sua Maternità – e con esso la dolce Protezione e Custodia dell’Amore che non cesserà mai di attorniarci.

Com’è vero che Dio è nostro Padre, così è vero che Dio è nostra Madre.

E questa verità Egli mi mostrò in ogni cosa, ma specialmente in quelle dolci parole in cui dice: «Io lo sono».

Vale a dire, io sono la Potenza e la Bontà del Padre; io sono la Saggezza della Madre; io sono la Luce e la Grazia che è amore beato; io sono la Trinità; io sono l’Unità; io sono la sovrana Bontà di ogni genere di cosa; io sono Colui che ti fa amare, io sono Colui che ti fa desiderare, io sono l’appagamento infinito di tutti i veri desideri. (…) 

II nostro altissimo Padre, Dio onnipotente, che è l’Essere, ci conosce e ci ama da sempre: in tale conoscenza, per la Sua meravigliosa e profonda carità e per il consenso unanime di tutta la beata Trinità, Egli volle che la Seconda Persona divenisse nostra Madre, nostro Fratello, nostro Salvatore.

È dunque logico che Dio, essendo Padre nostro, sia pure nostra Madre. Il Padre nostro vuole, la nostra Madre opera e il nostro buon Signore, lo Spirito Santo, conferma; quindi a noi conviene amare il nostro Dio, in cui abbiamo L’Essere, ringraziarlo reverentemente e lodarlo per averci creati, e pregare ardentemente la Madre nostra per ottenere misericordia e pietà, e pregare nostro Signore, lo Spirito Santo, per ottenere aiuto e grazia.

E vidi con completa certezza che Dio, prima di crearci, ci ha amato, e il Suo amore non è mai venuto meno, né mai lo sarà. In questo amore Egli ha fatto tutte le Sue opere, e in questo amore Egli fa volgere tutte le cose a nostro giovamento; e in questo amore la nostra vita è eterna.

Nella creazione abbiamo avuto un inizio, ma l’amore con cui Egli ci ha creati era in Lui da sempre: e in questo amore noi abbiamo il nostro inizio.

E tutto ciò noi lo vedremo in Dio, eternamente.


Dá a chi ti domanda


Dá a chi ti domanda,
e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. (Mt 5,42)


Santa Lutgarda

 

Nel monastero delle monache cistercensi di Aywières in Belgio, santa Lutgarda, vergine, insigne per la devozione verso il Sacro Cuore di Gesù.

Beata Maria Theresia Scherer


Beata Maria Theresia
Vergine, cofondatrice delle “Suore di Carità della Santa Croce”

Maria Theresia è stata beatificata, il 29 ottobre 1995, da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) che, nel corso della celebrazione, concluse “l’elogio” dicendo :

« Maria Theresia rimane un esempio. La sua forza interiore cresceva grazie alla sua vita religiosa: passava molte ore davanti al Santissimo, dove il Signore trasmette il suo amore a tutti coloro che vivono in stretta unione con lui. Ma l’amore non risiede nel cuore di un uomo senza che lì si sviluppino anche le virtù. Più cresceva la sua vita interiore, più Maria Theresia diventava sensibile alle esigenze del mondo del suo tempo. Nelle difficili circostanze che l’Europa attraversò nel diciannovesimo secolo, lei aiutava i popoli dell’Europa centrale con le sue numerose fondazioni. In mezzo al suo lavoro instancabile non esitava a dire che occorreva avere “la mano al lavoro ed il cuore a Dio”. Ella impiegava molta cura in particolare nell’essere fedele agli impegni del battesimo e del voto religioso. L’impegno per l’imitazione di Cristo è il trionfo dell’amore di Dio che si impadronisce di un uomo e che esige da lui ogni sforzo possibile al servizio di quest’amore, essendo cosciente della debolezza umana. Maria Theresia aveva compreso che la garanzia per la fedeltà era l’essere consapevole dei suoi mezzi e dedicarsi incessantemente alla preghiera contemplativa ed alla vita sacramentale. »


Nel 2006 l'istituto contava 4012 suore, suddivise in 17 province e quattro vicariati, e presenti in Svizzera e in 12 Paesi europei, negli Stati Uniti, in India, a Taiwan, in Brasile, Burundi e Uganda.


Beata Maria Candida dell'Eucaristia

 

Maria Candida dell’Eucaristia, è stata una religiosa e mistica italiana dell'Ordine dei carmelitani scalzi, nota per i suoi scritti mistici che trattano dell'eucaristia. È stata beatificata nel 2004 da papa Giovanni Paolo II.

È bello intrattenersi con Cristo presente sotto le specie eucaristiche e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto, essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l’«arte della preghiera», come non sentire un rinnovato bisogno di intrattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento?

L’Eucaristia è la scuola perenne dei consigli evangelici, delle tre “ gemme ”: “la santa obbedienza, la dolce povertà, l’amatissima castità”.

“Quale inno dovrebbe sciogliersi all’ubbidienza del nostro Dio Sacramentato? E cos’è l’obbedienza di Gesù a Nazareth, paragonata all’obbedienza sua nel Sacramento da venti secoli?… Dopo avermi istruita nell’obbedienza, quanto mi parli, quanto mi istruisci nella Povertà, bianca Ostia! Chi più spoglia, più povera di Te… Non hai nulla, non chiedi nulla!… Divin Gesù, asseta le anime religiose di spogliamento e di povertà sincera! Se mi parli di ubbidienza e di povertà…, quale fascino di purezza Tu eserciti su di me solo se lampeggi ai miei occhi! Signore, se il tuo riposo è nelle anime pure, qual è quell’anima che trattando con Te non diventi tale?…Voglio starmene vicino a Te per purezza e amore”.

O mia divina Eucaristia, mia cara speranza, tutto attendo da te… 
Fin da bambina fu grande la mia speranza nella SS. Eucaristia.
Gesù mio, quanto Ti amo! E’ un amore immenso che racchiudo nel mio cuore per Te, o Amore Sacramentato… Quanto è grande l’amore di un Dio fatto pane per le anime! Di un Dio fatto prigioniero per me.



Sant'Antonio di Padova


Sant’Antonio, sacerdote e dottore della Chiesa, che, nato in Portogallo, già canonico regolare, entrò nell’Ordine dei Minori da poco fondato, per attendere alla diffusione della fede tra le popolazioni dell’Africa, ma esercitò con molto frutto il ministero della predicazione in Italia e in Francia, attirando molti alla vera dottrina; scrisse sermoni imbevuti di dottrina e di finezza di stile e su mandato di san Francesco insegnò la teologia ai suoi confratelli, finché a Padova fece ritorno al Signore.
 

Beata Antonia Maria Verna


Vergine, fondatrice delle
"Suore di Carità dell'Immacolata Concezione d'Ivrea"


San Gaspare Bertoni


San Gaspare Bertoni (1777-1853)  presbitero, 
fondatore della Congregazione Stimmatini
 

Santa María Rosa Molas y Vallvé


Maria Rosa Molas y Vallvé (1815-1876)
religiosa, fondatrice delle Suore di Nostra Signora della Consolazione

A Tortosa in Spagna, Santa Rosa Francesca Maria Addolorata (Maria Rosa) Molas Vallvé, vergine, che trasformò un sodalizio di pie donne nella Congregazione delle Suore di Nostra Signora della Consolazione per il servizio ai bisognosi.

"Tutto per la gloria di Dio. Tutto per il bene dei fratelli. Niente per noi. Questa è la via di umiltà, di semplicità e di carità, di abnegazione e spirito di sacrificio che sono l'anima dell'Istituto". 


“Volontà di Dio, paradiso mio”.


Santa Paola Frassinetti
Vergine e fondatrice della Congregazione ‘Suore di Santa Dorotea’

A Roma, santa Paola Frassinetti, vergine, che, superate molte difficoltà iniziali, fondò la Congregazione delle Suore di Santa Dorotea per la formazione cristiana della gioventù femminile, prodigandosi per la sua opera con forza d’animo e con dolcezza unita a energica passione.



Beata Maria Schininà


A Ragusa, beata Maria Schininà, vergine, che scelse di vivere in umiltà e semplicità dedicandosi alla cura degli infermi, degli abbandonati e dei poveri e istituì le “Suore del Sacro Cuore di Gesù” perché fossero di aiuto in ogni genere di miseria.


Mariam Thresia Chiramel Mankidiyan

 

Nel villaggio di Kuzhikkattussery nello Stato del Kerala in India, beata Maria Teresa Chiramel Mankidiyan, vergine, che, insigne per la vita eremitica e l’austerità delle sue penitenze, cercò Cristo nei più poveri e nei più emarginati e fondò la Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia.



Sant'Antonio Maria Gianelli


Vescovo e fondatore delle “Figlie di Maria SS.ma dell’Orto”

“Un Vescovo che lo zelo pastorale divora”.


Per loro io consacro me stesso.

San Girolamo (347-420)
sacerdote, traduttore della Bibbia, dottore della Chiesa

"Per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" (Gv 17,19)

"Coloro che si attaccano alle vanità perderanno inutilmente la misericordia che è loro offerta" (Gion 2,9 LXX). Dio per natura misericordioso e pronto a salvare per clemenza chi non può salvare per giustizia. Ma noi, per causa nostra, sprechiamo e perdiamo la misericordia preparata per noi, che si offre a noi. (...) 

Benché sia offesa la Misericordia, cioè Dio stesso, poiché "Dio è misericordioso e buono, paziente e pieno di pietà" (Sal 145,8 LXX), ella tuttavia non abbandona coloro che si attaccano alle vanità, non li maledice; anzi aspetta che ritornino, mentre loro deliberatamente rifiutano la misericordia che è là, davanti a loro. (...)

"Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore" (Gion 2,10) (...) Io che sono stato divorato per la salvezza di molti, ti offrirò un sacrificio con voce di lode e azione di grazie offrendo me stesso. Poiché "Cristo nostra Pasqua si è immolato" (1 Cor 5,7). 

Pontefice vero e agnello, si è offerto per noi. ― E ti renderò grazie, dice, come ti ho reso grazie dicendo: "Ti benedico Padre, Signore del cielo e della terra" (Mt 11,25) e adempio il voto fatto per la salvezza di tutti, affinché "io non perda nulla di quanto egli mi ha dato" (Gv 6,39).

Noi vediamo quanto il Signore, nella sua passione, ha promesso per la nostra salvezza. Non rendiamolo falso, siamo puri e distaccati da ogni peccato, affinché ci offra a Dio a cui ci ha consacrati.


San Francesco Caracciolo


 

Ave Maria


Ave Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno: Gesù

Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.
Amen.



Gesù mio, concedimi le grazie che ho bisogno.


Gesù mio Amore, concedimi le grazie che ho bisogno e che ti chiedo.
Abbi misericordia, clemenza e compassione di me.
Perdona tutte le mie colpe.
Rendimi come Tu mi vuoi, come Tu desideri.
Donami un cuore docile ed intelligente
che sappia come comportarsi in ogni situazione in cui si trova.

A Te affido tutto ciò che mi riguarda,
tutte le necessità del mio corpo e della mia anima,
a Te affido la mia famiglia e il mondo intero.

Gesù mio, spero nel tuo amore.
Rimetto in Te ogni mia preoccupazione, 
perché Tu hai cura di me (1Pietro 5,7)
prima ancora che io te lo chiedo.

Amabile Gesù,
ti amo, ti desidero, ti voglio, ti cerco.
Vieni a me, Tu in me ed io in Te,
così da essere una cosa sola.
Sii Tu la mia dolce attrazione,
ogni mio desiderio,
tutta la mia consolazione e soddisfazione.

Tu sei il mio scudo e il mio rifugio,
Tu sei tutta la mia gioia e letizia e ogni mio bene,
senza di Te nulla ho di bene, 
senza di Te nulla posso, nulla valgo, nulla sono.
Tu prima di crearci già ci amavi, per donarti a noi.

Gesù mio Amore, Dono Divino,
Tu sei la mia Vita, la mia Luce, la mia Forza, 
Tu sei il mio Dio e il mio tutto.
Altissimo, Onnipotente, buon Signore, 
a Te ogni lode, gloria e benedizione.
Dio di Bontà, Misericordia infinita ed eterna,
vieni a me, Tu vivi in me, io vivo per Te, per godere di Te.

 

Sant'Annibale Maria Di Francia


Sacerdote e fondatore
dei "Rogazionisti del Sacro Cuore di Gesù"
e delle "Figlie del Divino Zelo"

«Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe».