Con Lui una personale amicizia e unione, nella gioia, nella sofferenza, nella gloria.
Beata Zdenka Schelingová
San Leopoldo da Castelnovo
È apprezzato per la sua straordinaria mitezza. Non cessa di assolvere in nome di Dio e di indirizzare parole di incoraggiamento a quanti lo accostano.
« Chi crede in me vivrà »
vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Commenti al vangelo di Giovanni, omelia 49,15
« Chi crede in me anche se è morto vivrà, e chiunque vive e crede in me non morirà in eterno ». Cosa vuol dire? « Chi crede in me, anche se è morto come è morto Lazzaro, vivrà », perché egli non è Dio dei morti ma dei viventi. Così rispose ai Giudei, riferendosi ai patriarchi morti da tanto tempo, cioè ad Abramo, Isacco e Giacobbe: « Io sono il Dio di Abramo, il Dio di lsacco e il Dio di Giacobbe; non sono Dio dei morti ma dei viventi: essi infatti sono tutti vivi » (Lc 20, 38).
« Chi crede in me anche se è morto nel corpo, vivrà nell'anima, finché anche il corpo risorgerà per non più morire. E chiunque vive nel corpo e crede in me, anche se temporaneamente muore per la morte del corpo, non morirà in eterno per la vita dello spirito e per la immortalità della risurrezione ».
Questo è il senso delle sue parole. « Lo credi tu? » - domanda Gesù a Marta -; e lei risponde: « Sì, Signore, io ho creduto che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che sei venuto in questo mondo (Gv 11, 26-27). E credendo questo, ho con ciò creduto che tu sei la risurrezione, che tu sei la vita; ho creduto che chi crede in te, anche se muore, vivrà, e che chi vive e crede in te, non morirà in eterno ».
Sant'Alfonsa dell'Immacolata Concezione
Annotava nel suo diario spirituale i santi propositi: “Non voglio agire o parlare secondo la mia inclinazione. Ogni volta che mancherò farò una penitenza... voglio essere attenta a non ribattere mai a nessuno. Agli altri dirò solo parole dolci. Voglio controllare i miei occhi con rigore. Per ogni piccola mancanza chiederò perdono al Signore e la espierò con una penitenza. Di qualsiasi genere saranno le mie sofferenze non mi lamenterò mai e quando dovessi affrontare qualche umiliazione cercherò rifugio nel Sacro Cuore di Gesù”.
Un po' di lievito fermenta tutta la pasta
sacerdote, fondatore
“Perché tutta la pasta fermenti"
Vi ricordo che la grandezza consiste nel sostenere in modo divino il compimento fedele dei doveri abituali di ogni giorno, le lotte quotidiane che riempiono di gioia il Signore e che soltanto Lui e ciascuno di noi conosciamo. Convincetevi che, d'ordinario, non ci sarà posto per gesta abbaglianti, fra l'altro perché non ne avrete l'occasione. Invece, non vi mancano le occasioni per dimostrare nelle cose piccole, normali, il vostro amore a Cristo. ...
Nel meditare queste parole di Cristo: Per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità [Gv 17, 19], percepiamo con chiarezza il nostro unico fine: la santificazione, cioè il dovere di essere santi per santificare.
Beata Maria della Passione
In una pagina autobiografica racconta: “....mentre il sacerdote presentava l'Ostia Santa, il povero mio cuore palpitava con veemenza di grande gioia; e vidi, nella sacra particola nelle mani del Ministro di Dio, comparire un piccolo e vezzoso Bambino, ma ahimè! Aveva le manine ferite ed osservai che da queste ferite scorreva un canaletto di vivo sangue.... ”.
L'immagine del Cristo sofferente per l'umanità, sin dalla nascita, fa promettere a Maria Grazia di dedicare totalmente la vita a Gesù, cercando di alleviare, con le proprie sofferenze, le sofferenze del Salvatore.
“Avanti, sempre avanti, Dio provvederà”.
Fondatrice della Congregazione delle
“Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento”
Ci sarà una risurrezione anche per noi
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
« Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono »
Un albero sradicato, tagliato persino sul piede, poi ripiantato – il salice, per esempio – rispunta e rifiorisce; e un uomo sradicato dalla superficie della terra non rivivrà? I semi mietuti riposano, dormono nei granai e rivivono in primavera; e l'uomo mietuto, gettato nei granai della morte, non rivivrà? Una gemma di vigna, un ramo tagliato e trapiantato si ravvivano e portano frutti; e l'uomo per il quale tutto è stato creato, una volta caduto non potrà rialzarsi?
Contemplate ciò che succede attorno a voi. Meditate sul quadro di questo vasto universo. Semino un chicco di grano o di altro genere; cade, marcisce e non può più servire come cibo all'uomo. Eppure dalla propria putredine esso rinasce, sorge, si moltiplica. Ho seminato un solo chicco e ne raccolgo venti, trenta, e più. Ora per chi esso è stato creato? Non lo è forse per nostro uso? Non per se stessi questi semi sono usciti dal non essere. Dunque ciò che è stato creato per noi muore e rinasce, e noi, per i quali tale prodigio si opera ogni giorno, saremmo esclusi da tale beneficio? Come possiamo credere che non ci sarà una risurrezione per noi?
Chiedete quel che volete e vi sarà dato
Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. (Gv 15,1-8)
Beata Margarita Maria Lopez de Maturana
Margarita Maria Lopez de Maturana Ortiz de Zarate, fondatrice dell’Istituto “Suore Mercedarie Missionarie”, nasce il 25 luglio 1884 a Bilbao (E) e muore il 23 luglio 1934 a San Sebastián (E). La sua causa di canonizzazione ha portato al riconoscimento delle sue virtù eroiche, il 16 marzo 1987, ed al riconoscimento di un miracolo avvenuto per sua intercessione, il 28 aprile 2006.
Si impegna nella trasformazione del convento di clausura in istituto missionario, che avverrà ovviamente con il voto favorevole delle 94 suore e con il consenso della Santa Sede. Il sogno di suor Margherita Maria si avvera il 23 maggio 1930 e l’anno successivo diventa lei la prima superiora dell’Istituto delle Missionarie della beata Vergine Maria della Mercede.
Il 22 ottobre 2006, nella cattedrale di Bilbao, la suora che “aveva il cuore rivolto verso il cielo, lo sguardo al tempo e i piedi per terra” e che aveva osato tanto sotto l’azione dello Spirito, è stata solennemente proclamata beata.
Beata María Inés Teresa del Santissimo Sacramento
+ Missionari di Cristo per la Chiesa Universale (Sacerdoti e Religiosi).
+ Vanclaristi (Missionari laici single e sposati di tutte le età).
+ Gruppo sacerdotale di Madre Agnes (sacerdoti diocesani).
+ Missionari Inesiani (Laici consacrati nel mondo).
Nell'ottobre del 1924, durante la celebrazione del Congresso Eucaristico Nazionale in Messico, Gesù toccò profondamente il cuore di Manuelita. Visse un'esperienza spirituale così profonda che da quel momento in poi non pensò ad altro che a "essere tutta per il suo Dio", profondamente attratta da Gesù nell'Eucaristia.
In tempi molto difficili per i cattolici nel nostro Paese, durante la furia della persecuzione religiosa, Manuelita si consacrò all'Amore Misericordioso di Dio come vittima in olocausto, offrendo se stessa per la salvezza del Messico e del mondo intero.
Dopo aver letto "Storia di un'anima", l'autobiografia di Santa Teresa di Gesù Bambino, Manuelita decise di entrare nella vita religiosa per essere come la Piccola Santa di Lisieux: una missionaria segreta attraverso la preghiera e il sacrificio . Da allora in poi, la sua vita fu totalmente eucaristica e missionaria.
Santa Maria Maddalena
« I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. Maria (di Màgdala) invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto.» (Gv 20, 11-18).
San Camillo de Lellis
San Francesco Solano
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
(Sal 33)
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com'è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia.
Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. I leoni sono miseri e affamati, ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
San Benedetto da Norcia
Operare così: « soccorrere i poveri,... visitare i malati,... aiutare chi è colpito da sventura, consolare gli afflitti,... nulla anteporre all'amore di Cristo » (Regola, IV).
L’Abate deve essere insieme un tenero padre e anche un maestro determinato, mite ed umile (2,24), un vero educatore. Deciso contro i propri vizi, zelante nelle virtù cristiane, è chiamato soprattutto ad imitare la tenerezza del Buon Pastore (27,8), ad “aiutare piuttosto che a dominare” (64,8), ad “accentuare più con i fatti che con le parole tutto ciò che è buono e santo” e ad “illustrare i divini comandamenti col suo esempio” (2,12). Per essere in grado di decidere responsabilmente, anche l’Abate deve essere uno che ascolta “il consiglio dei fratelli” (3,2), perché “spesso Dio rivela al più giovane la soluzione migliore” (3,3).
Beato Luigi Caburlotto
Beata Marija Petković di Gesù Crocifisso
Era capace di soffrire e sopportare le offese, e “della povertà e umiltà fece i più grandi valori della sua vita”.
Santa Veronica Giuliani
Amabile Gesù, mio amore e mio amico.
Amabile Gesù, mio amore e mio amico, come vuoi Tu, quando vuoi Tu, finché vuoi Tu, perché lo vuoi Tu, se vuoi Tu, così sia.
Amabile Gesù, mio amore e mio amico, Tu sei il mio giardino pieno di frutti, Tu sei la mia casa spaziosa, Tu sei il mio soggiorno di relax, Tu sei la mia splendida giornata, Tu sei il mio riposo tranquillo e la mia consolazione.
Amabile Gesù, mio amore e mio amico, in Te ogni bene, tutto il bene, il sommo bene. A Te lode e benedizione, a Te ringraziamenti e onori, a Te la nostra riparazione, a Te la nostra supplica fiduciosa.
Preghiera della Beata Speranza di Gesù da Collevalenza
Domenica 23 settembre 2029
XXVI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
San Bernardino Realino
A Lecce, san Bernardino Realino, sacerdote della Compagnia di Gesù, che rifulse per carità e bontà e, rigettati gli onori mondani, si dedicò alla cura pastorale dei prigionieri e degli infermi e al ministero della parola e della penitenza.