Gesù, entrato nel tempio, diceva loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”».
Voi (noi) invece ne avete fatto un covo di ladri, di adulteri, di ingiusti, di idolatri, di miei persecutori, di amici della ricchezza, di orgogliosi e vanitosi, di rabbiosi e senza misericordia, di ingordi, di oziosi, di ipocriti.
Guai a voi sepolcri imbiancati.
Ogni giorno insegnava nel tempio. Tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare.
Alla vista della città di Gerusalemme, pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».