Salmo 77 - Meditazione sul passato di Israele



La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.

Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore,
tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.

Mi ricordo di Dio e gemo,
medito e viene meno il mio spirito.

Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati,
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.

Forse Dio ci respingerà per sempre,
non sarà più benevolo con noi?
E' forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
Può Dio aver dimenticato la misericordia,
aver chiuso nell'ira il suo cuore?

E ho detto: «Questo è il mio tormento:
è mutata la destra dell'Altissimo».

Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere,
considero tutte le tue gesta.

O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.

Ti videro le acque, Dio,
ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi.
Le nubi rovesciarono acqua,
scoppiò il tuono nel cielo;
le tue saette guizzarono.
Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
la terra tremò e fu scossa.

Sul mare passava la tua via,
i tuoi sentieri sulle grandi acque
e le tue orme rimasero invisibili.

Guidasti come gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne.




La vostra ricompensa è grande nel cielo?



In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: 

«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. 

Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. 

Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. 

Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. 

Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. 

Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».




Dai un valore positivo a quello che ti viene detto o criticato.

Cercare di salvare, sempre, l'affermazione dell'altro, attribuendogli una intenzione buona per noi. (Sant'Ignazio di Loyola)

Dai un valore positivo a quello che ti viene detto o criticato.




Signore, non permettere che me ne torni vuoto e scontento.

Guardaci, o Signore, ascoltaci, illuminaci e mostrati a noi!... 

Abbi pietà delle nostre fatiche e dei nostri sforzi per tendere a Te poiché senza di Te nulla possiamo. Tu ci inviti a Te: aiutaci. 

Ti prego ardentemente, o Signore, non lasciarmi cadere nello scoraggiamento ma fa' che viva di speranza; 

fa' che il mio cuore, amareggiato nella sua desolazione, sia addolcito con le tue consolazioni; 

fa' che avendoti cercato affamato non rimanga digiuno di Te: mi sono avvicinato a te famelico, non permettere che mi allontani senza essere saziato; 

povero mi sono accostato al ricco, miserabile al misericordioso; 

non permettere che me ne torni vuoto e scontento. 

Insegnami a cercarTi, mostraTi a chi Ti cerca, perché non posso né cercarTi, se Tu non me lo insegni né trovarTi se Tu non Ti manifesti. 

Fa', o Signore, che possa cercarTi desiderandoTi, possa desiderarTi cercandoTi, possa trovarti amandoTi e ti possa amare trovandoTi.  



  Preghiera di Sant’Anselmo di Aosta





Chi ama l'altro ha adempiuto la Legge

Rm 13, 8-10 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. 

Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». 

La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.




Va’ e ammoniscilo - Avrai guadagnato tuo fratello


Se tuo fratello, ammonito, non ascolterà, sia per te come il pagano e il pubblicano.

E se tu, ammonito, non ascolterai quando tuo fratello ti richiama, allora sei tu come il pagano e il pubblicano.

Và e ammonisci tuo fratello o te stesso, e allora avrai guadagnato te stesso o tuo fratello.

Dai un valore positivo a quello che ti viene detto o criticato - Cercare di salvare, sempre, l'affermazione dell'altro, attribuendogli una intenzione buona per noi. (Sant'Ignazio di Loyola)









Nessuno abbia paura di accostarsi a Me - Io sono l'Amore e la Misericordia stessa.

Gesù ha detto a Santa Faustina: Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno. Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.

Chiunque reciterà la Coroncina alla Divina Misericordia otterrà tanta misericordia nell'ora della morte, cioè la grazia della conversione e la morte in stato di grazia, anche se si trattasse del peccatore più incallito e la recita una volta sola.

Quando verrà recitata vicino agli agonizzanti, mi presenterò come Salvatore misericordioso.

Tutte le anime che adoreranno la Mia Misericordia e reciteranno la Coroncina nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia li proteggerà in quell'ultima lotta. 

Nessuno abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. 

La sorgente della Mia Misericordia venne spalancata dal colpo di lancia sulla croce per tutte le anime, non ho escluso nessuno. (Diario 1182) 

Io sono l'Amore e la Misericordia stessa. (Diario 1182)

Prometto all'anima che venererà la mia immagine con scritto "Gesù, confido in Te", che non perirà in eterno e le darò la vittoria sui suoi nemici, in particolare nell'ora della morte. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria. 

Chiunque reciterà questa preghiera otterrà tanta Misericordia e i sacerdoti quando la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza anche se si trattasse del peccatore più incallito, se recita questa coroncina una sola volta, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. (Diario 687) 

Nell’ottobre 1937 a Cracovia, in circostanze non meglio specificate da Santa Faustina, Gesù ha raccomandato di onorare l’ora della propria morte, che lui stesso ha chiamato "un’ora di grande misericordia per il mondo intero" (Q. IV pag. 440). "In quell’ora – ha detto successivamente – fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia" (Q V, pag. 517). 

Gesù ha insegnato a Santa Faustina come celebrare l’ora della Misericordia e ha raccomandato di invocare la misericordia di Dio per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori; meditare la Sua passione, soprattutto l’abbandono nel momento dell’agonia e, in quel caso ha promesso la grazia della comprensione del suo valore. 

Consigliava in modo particolare: "in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono e se non puoi fare la Via crucis entra almeno per un momento in cappella ed onora il mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi" (Q V, pag. 517). 

In quell’ora – dice Gesù – non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione" (Q IV, pag. 440). 

Gesù ha detto a Santa Faustina che questa preghiera dovrebbe aver luogo alle tre del pomeriggio.

Bisogna aggiungere ancora che l’intenzione della preghiera deve essere in accordo con la Volontà di Dio, e la preghiera deve essere fiduciosa, costante e unita alla pratica della carità attiva verso il prossimo, condizione di ogni forma del Culto della Divina Misericordia


Gesù, confido in Te

Chiedete e vi sarà dato





Tuo fratello, se non ascolterà, sia per te come il pagano e il pubblicano



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 

 In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. 

In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».




LETTURA BREVE Rm 3, 23-25a

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 

Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia.




LETTURA BREVE - 1 Ts 2, 13

Noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete.




Risorgere - Mt 16,21

Risorgere

(Mt 16,21)

Tutti risorgeremo!
Eternamente





Doveva andare a Gerusalemme, soffrire molto e risorgere il terzo giorno

Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 

Mt 16,21




A chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

 

Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 

A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 

Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 

Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 

Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 

Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 

Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco qui il tuo. 

Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 

Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.




A buon rendere! - Mt 16,27

Il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.