Mostrami, Signore, la tua via.

Sal.85

Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l'anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t'invoca.
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Servire Dio

"Chi si mette al servizio di Dio va sempre incontro a gravi pene"

San Claudio la Colombiere



Santa Margherita Maria Alacoque Gesù promette di mandarle “un suo servo fedele e perfetto amico”

Gesù, confido in Te!

Spera tutto da Gesù: tu non hai nulla, tu non vali nulla, tu non puoi nulla. Sarà Lui ad agire se ti abbandoni in Lui

SAN JOSE' MARÍA ESCRIVÁ
(Considerazioni spirituali, Cuenca 1934, p. 67)




Egli compirà la sua opera

 «Manifesta al Signore la tua via e confida in lui ed egli compirà la sua opera» (Sal 36,5)


Perfetta letizia

Dalla lettera di san Giacomo apostolo.


Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo.

Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. 

E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.

Gc 1, 1

Padre, così è piaciuto a te


Gesù disse:

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero. (Mt 11,25-30)



Le due esigenze della vita cristiana.

Due sono le esigenze che rendono difficile il cammino dei cristiani: la ripulsa del piacere sensibile e la sopportazione della sofferenza.

Tu vinci, chiunque tu sia a combattere, se avrai vinto quel che è gradito e quel che atterrisce: tu vinci - ripeto - o cristiano, chiunque tu sia a combattere, se avrai vinto quel che è gradito e quel che atterrisce. Quel che è gradito è una cosa, altra è quel che atterrisce.

Perciò, chiunque è in combattimento, sappia che affronta tutto il mondo, ed anche lo vince, se nella sua lotta con tutto il mondo supera queste due difficoltà. Vinca tutto ciò che è seduzione, vinca tutto ciò che è minaccia: infatti il piacere sensibile è fallace, il danno è temporaneo.

Se vuoi entrare per la porta stretta, chiudi le porte della cupidigia e del timore: questi i mezzi di quel tentatore per rovinare l'anima. La porta della cupidigia mette alla prova con le promesse; la porta del timore mette alla prova con le minacce. C'è di che avere grande desiderio per non ambire queste cose promesse; c'è di che temere per non temere queste minacce. Non venga soppresso il desiderio, ma si cambi; non si estingua il timore, ma si indirizzi ad altro.

Non amate né il mondo né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo è concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi, ambizione della vita. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. (1 Gv 2, 15-16)

Dunque, è chiamato mondo questo cielo e questa terra. Chi dice: Non amate il mondo, non disprezza tale mondo; infatti, chi disprezza questo mondo, disprezza l'Artefice del mondo. Per mondo si intende quello che si delizia del mondo, cioè che ama l'opera e che disprezza l'Artefice, ovvero che ama il mondo senza amare l'Artefice del mondo.

Quindi il tuo amore cambi destinatario: tronca i legami con la creatura, annodali al Creatore. Cambia l'amore, cambia il timore: infatti non altro fanno i cattivi e i buoni amori che cattivi e buoni costumi.


Perciò, non amate né il mondo, né le cose del mondo. Se uno avrà amato il mondo, l'amore del Padre non è in lui: perché tutto quello che è nel mondo - certo in coloro che amano il mondo - tutto quello che è negli amanti del mondo è concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e ambizione della vita. 

Nella concupiscenza della carne è il piacere sensibile, nella concupiscenza degli occhi è la curiosità, nell'ambizione della vita è la superbia. 

A chi vince queste tre cose non resta niente altro da superare quanto a concupiscenza. Molti i rami, ma triplice la radice. 

Quanti mali contiene, di quanti mali è causa la brama dei piaceri carnali! Di qui adultèri, fornicazioni; di qui lussurie e ubriachezze; di qui tutto ciò che sollecita illecitamente i sensi e penetra la ragione di una piacevolezza pestifera, che abbandona la ragione alla carne, scaccia dalla sede di comando chi governa, assoggetta a chi serve colui che comanda.

Sant'Agostino 
DISCORSO 313/A