La resurrezione equivale alla mortificazione, tanto quanto.

Signore Gesù Cristo, Ti adoriamo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo. - 

La resurrezione equivale alla mortificazione, tanto quanto. 

Nella mortificazione di Gesù si rivela la gloria di Dio. 

Nella passione di Gesù, nella sua morte, in essa Dio è stato glorificato e Gesù è glorificato. - 

Gesù disse: Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. (Gv 13, 31-32)






Molti li guarivano.

Dal Vangelo secondo Marco 6.12-13 

E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.






O dolcissimo Signore Gesù.

Preghiera di San Bonaventura


O dolcissimo Signore Gesù,

Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, Te si prefigga come meta la parte più intima dell’anima mia, a Te giunga, a Te pensi, di Te parli e tutte le cose faccia ad onore e gloria del tuo nome, con umiltà e con discernimento, con amore e con piacere, con facilità e con affetto, con perseveranza che duri fino alla fine. 

E Tu solo sii sempre la mia speranza e la mia fede, la mia ricchezza e il mio diletto, la mia gioia, il mio gaudio, il mio riposo, la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, il mio profumo, la mia dolcezza, il mio cibo, il mio ristoro, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia scienza, la mia parte, il mio bene, il mio tesoro, nel quale fissi e fermi, con salde radici, rimangano la mente ed il cuor mio.







La vera felicità è l’amore di Dio - San Rafael Arnaiz Baron

“Date in elemosina ciò che avete, ed ecco, tutto per voi sarà mondo”

Si trova Dio nel cuore distaccato da tutto, nel silenzio della preghiera, nel patire del sacrificio voluto, nel vuoto del mondo e delle sue creature. Dio sta nella croce e, finché non ameremo la croce, non lo vedremo, né lo sentiremo. State zitti, uomini che non smettete di fare chiasso! 

      Oh, Signore, quanto sono felice nel mio ritiro, come ti amo nella mia solitudine, come vorrei offrirti quanto più non ho, poiché tutto ti ho dato ! Chiedimi, Signore. Ma cosa posso darti? Il mio corpo, ce l’hai già, è tuo; la mia anima, Signore, a cosa anela, se non a te, affinché tu acconsenta a prenderla ? Il mio cuore sta ai piedi di Maria, supplicante d’amore, e  null’altro vuole che te. 

La mia volontà: per caso, Signore, desidero qualcos’altro che tu non voglia ? Dimmelo; dimmi, Signore, qual è la tua volontà e metterò la mia all’unisono. Amo tutto quanto mi mandi e mi dai, la salute come la malattia, essere qui come essere da un’altra parte, essere una cosa come un’altra; prendi la mia vita, Signore, quando vorrai. Come esser felici se non così?

      Se il mondo e gli uomini lo sapessero. Ma non lo sanno: sono troppo occupati coi loro affari, hanno il cuore troppo pieno di cose che non sono Dio. Il mondo vive per uno scopo molto terrestre; gli uomini sognano questa vita, dove tutto è vanità, e così non arrivano a trovare la vera felicità che è l’amore di Dio. Forse si arriva a capire questa felicità, ma per raggiungerla sono molto pochi che rinunciano a se stessi e prendono la croce di Gesù (Mt 16,24), anche fra i religiosi. 

Signore, che cosa permetti! La tua sapienza sa cosa fa. Quanto a me, tienimi nella tua mano, non permettere che il mio piede inciampi, poiché senza te chi verrà in mio aiuto? E “Se il Signore non costruisce la casa” (Sal 127,1) … Oh, Signore, come ti amo! Fino a quando, Signore?


San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938)

monaco trappista spagnolo