Non chiedere comunque nulla che Dio non ti abbia invitato e mosso a chiedere, e tieni presente che Egli è più disposto ad esaudire la tua richiesta che tu a chiedere; sempre Egli aspetta che noi desideriamo e chiediamo.
Per cui a chiedere ti spinga più la volontà di Dio che vuole donarti, anziché chiedere questo o quello: le preghiere devono essere sempre fatte in vista dei meriti di nostro Signore Gesù Cristo e dei beni che Egli ci ha acquistato con la sua passione.
Esercita quindi la tua anima in continue ed intense azioni, desiderando quello che Dio desidera, rimuovendo dalla tua volontà tutto ciò che potrebbe a te sembrare di bene o di guadagno, secondo te, ma cercando gli interessi di Dio, e pensando e pregando secondo Dio e non secondo gli uomini e quello che sembra bene a te, ma secondo quello che sembra bene a Dio.
Non fare altre preghiere e richieste diverse da quella che devi fare in accordo con Lui, chiedendo i beni che piacciono a Lui.
Anzi questo chiedi sommamente: che Dio sia amato e cercato sopra ogni altra cosa. È infatti cosa degna che prima e soprattutto si cerchi Dio, e il fuoco del suo amore, anche perché la divina Volontà vuole che riceviamo ciò che chiediamo per divenire più idonei a servirlo ed amarlo più perfettamente.
Tutte le tue preghiere quindi siano fatte con questa disposizione, e quando chiedi questo, chiedilo per amore e con amore, istantemente (continuamente) e importunamente. Separa il tuo cuore dalle cose di questo mondo; e ricordati che in questo mondo niente altro esiste se non tu e Dio solo.
Non allontanare, neppure per breve tempo, il tuo cuore da Dio; i tuoi pensieri siano semplici e umili; sempre sollecita la tua attenzione su te stesso, e sul tuo amor di Dio sopra tutte le cose, come profumo che si spande.
Rendere grazie a Dio non è altro che un atto interno dell'anima per il quale uno ringrazia per aver ricevuto un bene celeste o terrestre riconoscendo Dio immenso e Signore dell'universo, dal quale viene ogni bene; e gode per tutta la gloria che ne viene a Dio, in quanto è stato reso degno di tale grazia, per cui è pronto ad amare Dio sempre più e a servire il Datore di ogni bene.
Quando ricevi qualche dono da Dio offrigli quello che sei con gioia e letizia, umiliando te stesso e disprezzandoti, rinunciando alla tua volontà in modo da poterti dedicare interamente al suo servizio.
Rendi molte, anzi infinite grazie, rallegrandoti della potenza e della bontà del Signore, che ti elargisce doni e benefici, per i quali ora gli rendi grazie. E se vuoi che il tuo rendimento di grazie sia accetto a Dio, prima di farlo, umilia, rinnega e disprezza te stesso, riconoscendo la tua povertà e miseria, sì da comprendere che tutto quello che hai, lo hai ricevuto dalla munificenza di Dio, godendo e rallegrandoti nel vederti arricchito di grazia e di doni, e poco considerando il bene o l'utilità che ne potrebbe derivare, affinché tu possa meglio servire Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo:
Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Mt 6,31-34)
Tutte le tue preghiere quindi siano fatte con questa disposizione, e quando chiedi questo, chiedilo per amore e con amore, istantemente (continuamente) e importunamente. Separa il tuo cuore dalle cose di questo mondo; e ricordati che in questo mondo niente altro esiste se non tu e Dio solo.
Non allontanare, neppure per breve tempo, il tuo cuore da Dio; i tuoi pensieri siano semplici e umili; sempre sollecita la tua attenzione su te stesso, e sul tuo amor di Dio sopra tutte le cose, come profumo che si spande.
Rendere grazie a Dio non è altro che un atto interno dell'anima per il quale uno ringrazia per aver ricevuto un bene celeste o terrestre riconoscendo Dio immenso e Signore dell'universo, dal quale viene ogni bene; e gode per tutta la gloria che ne viene a Dio, in quanto è stato reso degno di tale grazia, per cui è pronto ad amare Dio sempre più e a servire il Datore di ogni bene.
Quando ricevi qualche dono da Dio offrigli quello che sei con gioia e letizia, umiliando te stesso e disprezzandoti, rinunciando alla tua volontà in modo da poterti dedicare interamente al suo servizio.
Rendi molte, anzi infinite grazie, rallegrandoti della potenza e della bontà del Signore, che ti elargisce doni e benefici, per i quali ora gli rendi grazie. E se vuoi che il tuo rendimento di grazie sia accetto a Dio, prima di farlo, umilia, rinnega e disprezza te stesso, riconoscendo la tua povertà e miseria, sì da comprendere che tutto quello che hai, lo hai ricevuto dalla munificenza di Dio, godendo e rallegrandoti nel vederti arricchito di grazia e di doni, e poco considerando il bene o l'utilità che ne potrebbe derivare, affinché tu possa meglio servire Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo:
Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Mt 6,31-34)