Certo, ancora un po' ...

Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po' ...
e il tiranno non sarà più, sparirà l'arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla». 
Is 29, 17-24

Le cose cattive e le cose buone.

Dal cuore escono i propositi di male, le intenzioni cattive:

impurità, contro la purezza
furti, contro l'onestà
omicidi, contro la mitezza

adultèri, contro la fedeltà,  a Dio e al prossimo,
avidità, contro la povertà
malvagità, contro la benignità

inganno, contro la lealtà
dissolutezza, contro la assennatezza
invidia, contro la benevolenza

calunnia, contro la stima e il rispetto
superbia, contro l'umiltà
stoltezza, contro la saggezza

Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l'uomo.

Ecco le cose che reputiamo belle, in cui sentiamo naturale gusto, desiderio e piacere, cose a cui tendiamo fin dalla giovinezza e che ci proponiamo di raggiungere, cose che abbiamo intenzione di avere, cose in cui ci compiacciamo e che ci soddisfano.
Cose dell'anima vecchia, cose vecchie e terrene, che finiranno.

Ed ecco la nuova creazione, il Regno di Dio, cose dell'anima nuova, rinnovata, cose nuove e celesti, degne di nuova creatura, risorta, immortale, impassibile.




Tu seguimi.

Gesù rispose: 

«Se voglio che ... che importa a te? Tu seguimi».  (Gv 21,22)




Bisogna parlare a Dio con fiducia e familiarità

"Rimanete nel mio amore" (Gv 15,9)

Credete bene che al mondo non c'è amico, né fratello, né padre, né madre, né sposo, né fidanzato che vi ami più di Dio. La grazia divina è questo tesoro di gran prezzo, questo tesoro infinito di cui parla il Sapiente, che dal momento che ne usiamo ci fa partecipi dell'amicizia con Dio (cfr. Sap. 7,14). Davanti a questo Dio, eravamo ben misere creature, poveri servitori; ed ecco che diventiamo amici, gli amici carissimi del nostro Creatore stesso.

      In vista proprio di renderci più fiduciosi in lui, si è annientato (cfr. Fil 2,7), abbassandosi, per così dire, fino a farsi uomo, per conversare familiarmente con gli uomini (cfr. Ba 3,38).  Non era abbastanza: si è fatto bambino; si è fatto povero; si è fatto persino mettere a morte, per ordine del tribunale, davanti a tutto il popolo, su una croce. Più ancora, arriva a nascondersi sotto le specie del pane per farsi nostro compagno di ogni giorno e unirsi a ognuno di noi in intima unione: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue - egli dice - dimora in me e io in lui" (Gv 6,56). Insomma, si direbbe che non ha amore che per voi, tanto vi ama.

      Dunque, è lui che dovete amare, e null' altro. Di lui potete e dovete dire: "Il mio diletto è per me e io per lui" (Ct 2,16); il mio Dio si è donato senza riserve e senza riserve a lui mi dono; sono stato scelto come oggetto della sua tenerezza; e lui, fra mille, fra tutti, lui bianco e vermiglio (cfr Ct 5,10), così amabile e così amante, è l'eletto del mio cuore, il solo che voglio amare.

Sant'Alfonso Maria de' Liguori

(1696-1787), vescovo e dottore della Chiesa







Gesù Cristo ti guarisce; àlzati.

At 9, 31-42

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.

E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.

A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.

Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.

La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

Parola di Dio.

 




Carissima sorella nostra, Santa Bernadette, aiutaci.


Carissima sorella nostra, Santa Bernadette, aiutaci.
Aiutaci a confidare in Gesù
Ringraziamolo e lodiamolo insieme per le parole che ci dice,
specialmente perché ci ha detto: «Ci Sono io, non abbiate paura!». Gv 6,20
Prega per noi miserabili peccatori, non praticanti del peccato, e prega per il mondo intero. Prega insieme a noi per il mondo intero.

Aiutaci a compiere la volontà di Dio.
Ottienici da Gesù un grande amore per Lui, la fedeltà e la perseveranza.
Aiutaci a vivere crocifissi e risorti con Gesù.
Aiutaci a restare uniti a Gesù come una sola cosa.
Aiutaci a perdonare ed amare i nostri nemici quotidiani.
Aiutaci a farci perdonare.
Aiutaci nelle tentazioni, prega il buon Dio Padre nostro,
che ci riduca le tentazioni e ce li faccia vincere.

Santa Bernadette, nostra cara sorella, ottienici il perdono dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Intercedi oggi per noi perché possiamo aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle che hanno bisogno di aiuto.

Santa Bernadette, cara sorella nostra,
ringrazia e loda insieme a noi il buon Padre nostro,
per tutti i beni che ci ha dato, che ci dà e ci darà.
Lodiamolo per le promesse che ci ha fatto.
Preghiamolo per tutte le generazioni future che verranno
perché sperimentino e conoscano l’amore di Dio e la sua bontà.

Preghiamo per le anime del purgatorio che hanno bisogno di suffragi.
Preghiamo per i bisogni della santa Chiesa e per tutte le necessità nostre e del mondo intero.

Santa, cara nostra sorella Bernadette,
aiutaci, proteggici, stacci vicino, illumina, custodisci, reggi e governa noi e il mondo intero. Aiutaci a sopportare con pazienza, se non ci riesce con gioia. Ottienici da Dio, Padre buono, salute, prosperità e santità.

Amen





Santa Agnese da Montepulciano

Oggi 20 Aprile è la festa di Santa Agnese da Montepulciano ( Siena). 
Grande santa, umile, taumaturga, a cui era devota anche Santa Caterina da Siena.



In punto di morte Santa Agnese ha detto: 
Io vado in Cielo, e vi sarò più utile in Paradiso che quaggiù in terra;
non temete, sarò sempre con voi.



Preghiera: Santa Agnese da Montepulciano prega per noi,
parla a Gesù di noi poveri.

Perché uno ha di meno e un altro di più.

Tutto viene da te. Che tu sia, dunque, lodato per ogni cosa. Quello che sia giusto concedere a ciascuno, lo sai tu. Perché uno abbia di meno e un altro di più, non possiamo comprenderlo noi, ma solo tu, presso cui sono stabilmente definiti i meriti di ciascuno.

Per questo, Signore Iddio, io considero un grande dono anche il non avere molte di quelle cose, dalle quali vengono lodi e onori dall'esterno, secondo il giudizio umano.

Così, guardando alla sua povertà, e alla nullità della sua persona, nessuno ne tragga un senso di oppressione, di tristezza e di abbattimento, ma invece ne tragga consolazione e grande serenità; perché i poveri e coloro che stanno in basso, disprezzati dal mondo, tu, o Dio, li hai scelti come tuoi intimi amici.

Una prova di questo è data dai tuoi apostoli. Tu li hai posti come "principi su tutta la terra" (Sal 44,17); e tuttavia essi passarono in questo mondo senza un lamento: tanto umili e semplici, tanto lontani da ogni astuzia e malizia, che trovarono gioia anche nel sopportare oltraggi "a causa del tuo nome" (At 5,41), abbracciando con grande slancio quello da cui il mondo rifugge.

Da Imitazione di Cristo - Libro III cap. 22





Signore, mio Dio, salvami da chi mi perseguita

Salmo 7
Cessi la cattiveria dei malvagi.

Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,
perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo l'innocenza che è in me.
Cessi la cattiveria dei malvagi.
Rendi saldo il giusto,
tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto.

Il mio scudo è in Dio:
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
Dio si sdegna ogni giorno.




Occorre credere anche senza esigere miracoli.

Anche se i nostri desideri non sono esauditi, occorre perseverare lo stesso nell’azione di grazie e nella lode, rimanendo uniti a Dio, nell’avversità come nella prosperità.


San Giovanni Crisostomo (ca 345-407) sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa. Tra i suoi scritti l'opera «Sul sacerdozio» è la più conosciuta.

La sua opera di evangelizzazione si estende ai goti e ai fenici. Intransigente quando la fede è minacciata, predica l'amore per il peccatore e per il nemico. “Il popolo lo applaudiva per le sue omelie e lo amava”.

Compiere in noi i misteri di Gesù.

San Giovanni Eudes (1601-1680)
sacerdote, predicatore, fondatore di istituti religiosi


Il Regno di Gesù, 3, 4
“E’ dunque giunto a voi il regno di Dio”

Dobbiamo continuare e compiere in noi i misteri di Gesù e pregarlo spesso che li porti a compimento in noi e in tutta la sua Chiesa. Poiché essi non sono ancora compiuti nella loro piena perfezione. Se sono perfetti e compiuti nella persona di Gesù, non sono tuttavia ancora compiuti e perfetti in noi, sue membra, né nella Chiesa che è il suo corpo mistico (Ef 5,30). Poiché il Figlio di Dio ha disposto (… ) di fare come un’estensione e continuazione dei suoi misteri in noi e in tutta la sua Chiesa (… ); li vuole portare a compimento in noi. 

Perciò San Paolo dice che Gesù Cristo si completa nella Chiesa e che tutti noi contribuiamo alla sua perfezione e alla sua piena maturità (Ef 4,13). (…) E altrove dice che completa nel suo corpo la Passione di Gesù Cristo (Col 1,24). (…)

Il Figlio di Dio ha pensato di vivere in noi il mistero della sua incarnazione, della sua nascita, della vita nascosta, prendendo forma in noi, nascendo nelle nostre anime, con i santi sacramenti del battesimo e della divina eucaristia, e facendoci vivere una vita spirituale e interiore, nascosta con lui in Dio. 

Ha progettato di perfezionare in noi il mistero della sua Passione, morte e risurrezione, facendoci soffrire, morire e risorgere con lui e in lui. Ha pensato di parteciparci lo stato di vita gloriosa e immortale che lui ha in cielo, facendoci vivere con lui e in lui una vita gloriosa e immortale, quando saremo in cielo. (...)

Così i misteri di Gesù non saranno pienamente compiuti fino alla fine del tempo che egli ha stabilito per il completamento di essi stessi in noi e nella Chiesa, cioè fino alla fine del mondo.








La mia casa sarà chiamata casa di preghiera

Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento (Mt 5,17) 

Gesù scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri".  

Gesù non vuole mercato nel Tempio. 
Il Tempio è casa di preghiera, di purificazione, di aiuto ai bisognosi, infatti nel Tempio a Gesù gli si avvicinarono ciechi e storpi ed egli li guarì, nel Tempio, che non è un luogo dove fare commercio e business.

Gesù annuncia che non si fanno più i sacrifici al modo antico, previsti della vecchia Legge, ma adesso è il Padre che offre in sacrificio il Figlio per la remissione dei peccati, per la purificazione. 

Infatti Giovanni il Battista dirà: Ecco l'Agnello di Dio, ovvero ecco che adesso è Dio che offre l'Agnello, non è abolito il sacrificio ma è portato a compimento in Gesù Agnello di Dio che in obbedienza alla sua missione si offre volontariamente in sacrificio, a cui ci invita a partecipare nella Santa Messa a lode e gloria di Dio e per il bene della sua santa Chiesa.





«Levò gli occhi» - San Nerses Snorhali

Come il ricco che amava la vita dei piaceri,
ho amato i piaceri effimeri,
con questo mio corpo animale,
nei piaceri di questo insensato. (...)

E della somma di così grandi benefici
che mi hai dato gratuitamente,
non ti ho reso neppure la decima
presa dai tuoi stessi doni.

Anzi, tutto ciò che era sotto il mio tetto
accumulato dalla terra, dall'aria e dal mare,
i tuoi benefici innumerevoli,
credevo che fossero mia proprietà.

Di tutto ciò non ho dato nulla ai poveri
E nulla ho messo da parte per le loro necessità:
né cibo per la persona affamata,
né coperta per il corpo nudo,
né alloggio per l'indigente,
né casa per lo straniero,
né visita al malato,
neanche cure per i prigionieri (cf Mt 25,31 seg).

Non mi sono rattristato per il dolore
dell'uomo addolorato a causa di quanto gli accade;
Non ho condiviso neppure la gioia dell'uomo felice,
anzi, ho bruciato di gelosia nei suoi confronti.

Sono tutti altri Lazzaro (...)
Giacciono fuori, davanti alla mia porta (...)
Ed io, sordo alla loro voce,
non ho dato loro neppure le briciole della mia tavola. (...)

I cani della tua Legge fuori
li consolavano almeno con la lingua;
ed io che sentivo il tuo comandamento
con la lingua ho ferito chi ti assomiglia (Mt 25,45). (...)

Ma dammi fin da quaggiù di pentirmi,
perché faccia penitenza dei miei peccati (...)
Affinché queste lacrime spengano
la fornace ardente dalle fiamme brucianti. (...)

E al posto del comportamento di un uomo senza misericordia,
fissa nel profondo del mio cuore la pietà misericordiosa,
affinché, usando misericordia al povero,
possa ottenere la tua misericordia.




Se cerchi i miracoli

Preghiera e devozione a sant'Antonio di Padova


Se cerchi i miracoli,
la morte, l'errore, la calamità
e il demonio sono messi in fuga,
gli ammalati divenir sani.


Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi.


S'allontanano i pericoli,
scompaiono le necessità;
lo attesti chi ha sperimentato
la protezione del Santo di Padova.


Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi.


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora e sempre,
nei secoli dei secoli.


Il mare si calma,
le catene si spezzano;
ritrovano le cose perdute
i giovani ed i vecchi.

+ Amen.


Prega per noi, o Beato Antonio, perché siam fatti degni delle promesse di Cristo.


Preghiamo.

O Dio, la votiva commemorazione del Beato Antonio, Confessore tuo, allieti la tua Chiesa affinchè resti sempre munita di aiuti spirituali e meriti di godere gli eterni gaudi del Cielo. Per Cristo, nostro Signore.

+ Amen.

O Lingua benedetta, che benedicesti sempre il Signore e lo facesti benedire dagli altri, ora chiaro appare di quanto merito sei stata al cospetto di Dio.


Elisabetta Sirani, Gesù Bambino e sant'Antonio di Padova



Bussa alla porta di mio Figlio con santo desiderio!

Santa Caterina ha sentito Dio dirle: Credi bene, non disprezzo il desiderio dei miei servi. Do a chiunque mi chiede, e vi invito tutti a chiedere. Mi dispiace tanto, in verità, che non si bussi alla porta della Sapienza del mio Figlio unigenito, seguendo il suo insegnamento. 

Infatti, seguire la sua dottrina è come bussare alla porta, rivolgendosi a me eterno Padre con la voce del santo desiderio, con umili e continue preghiere. E sono io, il Padre, che do il pane della grazia attraverso la porta della dolce Verità. 

A volte, per provare il vostro desiderio e la perseveranza, fingo di non sentirvi, ma vi sento bene, e concedo ciò di cui avete bisogno. Sono io a darvi la fame e la sete con cui vi rivolgete a me, e voglio provare la vostra costanza solo per compiere i vostri desideri, quando sono ben ordinati verso di Me. 

Bisogna chiedere come invita la Verità quando dice: " Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (Lc 11,9). 

E anch'Io ti dico: Non voglio che spegni il tuo desiderio né che smetti d'implorare il mio aiuto! Non abbassare la voce! Grida, grida a me perché faccia misericordia al mondo! Bussa senza fermarti alla porta della mia Verità, il mio Figlio, seguendo i suoi passi.



Lo voglio, ti abbraccio, sii purificato!

Venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. (Mc 1, 40-41)

Mortificazione è uguale a purificazione. La via della crocifissione è la via della purificazione, della resurrezione, della liberazione, della guarigione. Toccando il crocifisso, Gesù crocifisso, unendosi a Lui, abbracciandolo, condividendo la sua esperienza nella Passione, nella via purgativa, come conseguenza abbiamo la vita nuova, bella, sana, pura.

Stendere la mano significa operare, compiere delle azioni, agire. Gesù stende la mano per toccare il lebbroso, per abbracciare il lebbroso, per scacciare la lebbra.

Non solo dice una parola, ma per purificare le nostre lebbre vuole abbracciarci, toccarci. 

E vuole che noi lo abbracciamo, che tocchiamo il Crocifisso, Gesù il crocifisso, e che uniti a Lui sulla croce, nella via purgativa, abbracciati a Lui, conformati e uniformati a Lui Crocifisso, siamo purificati. Quindi stendiamo le nostre mani e abbracciamolo.

Infatti, dice la Sacra Scrittura attraverso San Paolo nella lettera ai Galati: "Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso, purificato, la carne con le sue passioni e i suoi desideri." (Galati 5,34)