Sta sereno e non far lavorare troppo la fantasia. Sopporta tutto con pazienza. Ci basti sapere che Gesù ci ama e ci consolerà.
Gesù è talmente invaghito del mio cuore che mi fa ardere tutto del suo fuoco d’amore. Mi vado alle volte domandando se vi siano delle anime che non si sentono bruciare il petto dal fuoco divino, specialmente allorché si trovano dinanzi a Lui sacramentato. (Epistolario I, p. 317)Dinanzi a Gesù eucaristico ritrovo tutti i membri della società, dal primo all’ultimo, dal più potente al più povero, dal più santo al più disgraziato. Tutti, anche me stesso. Ma per me questa società è la Chiesa Cattolica.
Assistiamo alla Santa Messa perché è il Calvario stesso in cui Gesù compì la redenzione nostra dinanzi al Padre suo, né scendiamo da questo monte, cioè quando è finita la Messa, quasi spensierati, come se avessimo assistito a uno spettacolo qualsiasi… Imitiamo le pie donne, com’è scritto nel Vangelo, che, dopo spirato Gesù, scendevano dal monte percuotendosi il petto. Ma sia questa una vera compunzione di spirito, di dolore per i nostri peccati e, nel tempo stesso, di confidenza della divina giustizia, placata dal Figlio suo.
Tu non capisci – diceva il Santo – neppure il significato del digiuno eucaristico. È, questa, una legge, che ha lo scopo preciso di farci considerare Gesù come il nostro vero cibo e la nostra vera bevanda. Quel digiuno prima sta a significare che non dobbiamo desiderare nient’altro che Gesù, e dopo significa che, sazi di Gesù, non dobbiamo sentire il bisogno di nessun altro cibo.