Beata Anna Michelotti



Fondò l'Istituto delle Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù, per l'assistenza gratuita a domicilio ai malati poveri.

Fin dall'adolescenza Anna sente forte il desiderio di consacrare la vita a Dio nel servizio dei malati poveri perché in lei viva era la parola di San Francesco di Sales : "... non accontentarti di essere povera come i poveri, ma sii più povera dei poveri, va a servirli quando giacciono a letto infermi e servili con le tue proprie mani. Questa servitù è più gloriosa di un regno".

In Francia Anna non trova un Istituto che risponda alle sue attese. Un giorno mentre era raccolta in preghiera nella Basilica della Visitazione ad Annecy presso gli altari di S. Francesco di Sales e di S. Giovanna Francesca di Chantal, percepisce chiaramente una voce che le dice:  "Va a Torino e fonda il tuo Istituto".

Anna, senza porre indugio, lascia la Savoia e viene definitivamente in Italia: è l'anno 1871. Prima tappa Almese, in Val di Susa, dove si ferma per un breve periodo di tempo per salutare i parenti paterni e poi si avvia verso Torino.

Affitta una stanzetta a Moncalieri, vicino Torino, dalla quale ogni giorno parte a piedi per recarsi provvista di una scopa nelle soffitte e negli scantinati dei poveri ammalati dove presta le sue cure disinteressate.

Da Moncalieri Anna si trasferisce nel centro storico della città di Torino, per svolgere la sua opera con più efficienza e accogliere le prime giovani desiderose di condividere il suo ideale. Nel 1873 affitta tre stanze in Via Santa Maria di Piazza, 5, nel cuore di Torino, vicino alla chiesa di S. Maria di Piazza.

L'8 agosto 1875 l'arcivescovo di Torino mons. Lorenzo Gastaldi approva il nascente istituto, mentre il 2 ottobre Anna, con il nome di Suor Giovanna Francesca della Visitazione e le sue prime compagne emettono la professione religiosa, col quarto voto di servire gli infermi poveri gratuitamente.

Fidandosi solo della Provvidenza e "... mettendo l'affare in mano a S. Giuseppe" (sono sue testuali parole) acquistò Villa Pruss, in zona Valsalice, stabilendola come Casa Madre e Casa Generalizia della Congregazione.

Muore il 1° febbraio 1888.  Per tutta la vita, dimentica di se stessa, ha servito i più indifesi. Fu sepolta, in una poverissima bara, nella terra di un piccolo cimitero. Le sue reliquie sono venerate a Torino nella casa madre di Valsalice.