Santa Margherita da Cortona


Margherita nacque nel 1247 a Laviano, un piccolo borgo nel territorio del Comune di Perugia, oggi appartenente al Comune di Castiglion del Lago. Nella sua gioventù aveva condotto una vita mondana e di peccato andando a convivere senza essere sposata, nonostante le critiche di parenti e conoscenti, ma poi si pentì e si convertì e decise di fare penitenza per il resto della sua vita. 

Sua mamma, che l'aveva introdotta all'amore di Dio e dei poveri, morì quando ancora aveva otto anni, e suo padre si risposò, ma la nuova matrigna si rivelò dura e incapace di trasmetterle dolcezza e affetto. 

A sedici anni in pieno splendore di gioventù, oppressa dalla matrigna, fu attratta da un amore che le appariva promettente. Margherita accolse l'invito di un suo ammiratore di nome Arsenio a trasferirsi nel suo castello di Montepulciano e fuggendo da sola e di notte dalla casa paterna decise, senza sposarsi, di andare a convivere con Arsenio da cui ebbe un figlio e una vita agiata. 

Il suo convivente però morì aggredito dai briganti durante una battuta di caccia, e Margherita guidata dal suo cane andò dove era il corpo del suo convivente morto, ma ritornata al castello del convivente fu rifiutata dai parenti di lui. Poi dopo essere stata respinta anche da suo padre, condizionato nella sua debolezza dalla nuova moglie, Margherita si ritrovò sola con il figlio costretta ad affrontare la vita e a maturare lei stessa una decisione su quello che doveva essere il suo futuro. Si recò verso la chiesetta delle sue preghiere che la mamma le aveva insegnate da bambina e, sedutasi sotto un fico lì vicino, esplose in un pianto prolungato dove confluirono mille pensieri e sentimenti: dolore, smarrimento, rabbia per il rifiuto, e ipotesi per il futuro ... aveva venticinque anni e avrebbe voluto rifarsi una vita. 

Nello smarrimento, a causa della situazione in cui si trovava, la preghiera le infuse speranza, e trasformò e rigenerò in lei nuova vita. Delusa, sperimenta come le vanità mondane si dissolvono in un attimo. Margherita non vuole più appoggiarsi su se stessa, nè sul mondo e le sue vanità, del quale aveva subito il fascino della gloria e della ricchezza. Comprende che l'amore di Dio è affidabile e non crolla, quindi, affidandosi a Lui, decide di ricominciare e ricostruire la sua esistenza con una vita devota. Questo affidamento al Padre che è nei cieli, sarà sorgente di nuove relazioni con Lui e con i fratelli.

In quel momento tutti gli aneliti verso Dio avuti da piccola rifiorirono in un misterioso incontro tra la sua necessità e la misericordia del Padre. E' questo il momento della sua conversione nel quale il cuore di Margherita si distacca da ogni mondanità e rinunciando ad ogni progetto proprio si consegna interamente a Dio Padre provvidente che diventa il Signore assoluto.

Si avvicinò, allora, ai Padri Francescani a cui affidò la cura del figlio avuto dal suo convivente e nel 1277 divenne terziaria e oblata francescana, dedicandosi esclusivamente alla preghiera, alla mortificazione, alle opere di carità e a duri castighi della carne, perseverando in questi sforzi fino alla morte.

Il Signore non solo dimenticò il male che ella aveva compiuto ma la innalzò alla grande santità e le diede grazie mistiche e il privilegio di frequenti apparizioni del suo Angelo Custode, che la istruiva e la rassicurava dell’amore di Dio per lei. Nei momenti in cui ella non riusciva a capire come Dio avesse dato tali consolazioni e luce e carisma a una peccatrice, Nostro Signore e il suo Angelo venivano a rassicurarla:  Margherita gridava, “Io sono stata l’oscurità; sono stata più buia della notte!” e Cristo le rispondeva: “Grazie al tuo amore, hai nuova luce, e io benedico la piccola cella dove vivi nascosta per amor mio.”

Donna mistica, ma anche di azione, coraggiosa, ricercata per consiglio, fu attenta anche alla vita pubblica e, nelle contese tra guelfi e ghibellini, fu operatrice di pace. Diede vita ad una congregazione di terziarie, dette le Poverelle; fondò nel 1278 un ospedale presso la chiesa di San Basilio e formò la Confraternita di Santa Maria della Misericordia, per le dame che assistevano i poveri ed i malati.

Ogni giorno Margherita recitava preghiere in onore di tutti i Santi Angeli ed invocava ciascuno dei nove cori angelici per chiedere la carità dei serafini, la sapienza dei cherubini e così via chiedeva una qualità, una virtù, da ciascun coro angelico. Vedeva talmente spesso il suo angelo custode che per timore che fosse invece Satana che si trasfigurava in angelo di luce, onde evitare inganni diabolici appena scorgeva l’angelo gli chiedeva di cantare l’Ave Maria. 

Si narra che Margherita si sottoponesse a durissime penitenze, dormendo per terra o su rigidi tavolacci; si flagellava e digiunava frequentemente per liberarsi dal suo attaccamento alla sua bellezza e alla mondanità.

Dopo aver condotto una vita di preghiera e di stenti, il 22 febbraio 1297, poco prima che sorgesse il sole, il volto di Margherita si illuminò di gioia e di bellezza; poi spirò mentre i presenti avvertirono una misteriosa dolcezza e un soave profumo: ciò fu accolto come un segno dei tanti doni di grazia e di santità di cui era stata ricolma.

Margherita è la protettrice delle prostitute pentite e si dice che la Santa, secondo quanto promesso in vita, andrebbe a visitare in Purgatorio tutti coloro che prima di morire l’avessero invocata.