Gesù, umiliò se stesso.

San Bonaventura (1221-1274)
francescano, dottore della Chiesa

Meditazioni sulla vita di Cristo.
«Da dove gli vengono queste cose?... Non è costui il falegname, il figlio di Maria?»

Il Signore Gesù, tornato dal Tempio e da Gerusalemme a Nazareth con i suoi genitori, vi dimorò con loro fino al suo trentesimo anno e «stava loro sottomesso» (Lc 2,51). Non troviamo nulla nelle Scritture che egli abbia fatto durante quel tempo, e questo ci sorprende molto. (...) 

Eppure sta' attento e vedrai chiaramente che, pur non facendo nulla, ha fatto meraviglie. Ognuno dei suoi atti infatti rivela il suo mistero. E come agiva con potenza, così tacque con potenza, ha vissuto nel ritiro e nell'oscurità con potenza. Il sovrano Maestro, che sta per insegnarci le vie della vita, comincia fin dalla sua giovinezza a fare delle opere di potenza, pur in modo stupendo, ignoto e inaudito, apparendo cioè agli occhi degli uomini inutile, ignorante e vivendo nell'umiltà. (...)

Teneva sempre di più a questo modo di vivere allo scopo di essere ritenuto da tutti un essere umile e insignificante; era stato annunciato dal profeta che diceva in nome suo: «Io sono verme, non uomo» (Sal 22,7). Guarda dunque ciò che faceva, non facendo nulla. Si rendeva spregevole (...); credi forse che questa sia poca cosa? Certo, non ne aveva bisogno lui, mentre ne avevamo bisogno noi. 

Non conosco nulla di più difficile o di più grande. Mi sembrano giunti al più alto grado coloro che di tutto cuore e senza fingere possiedono se stessi al punto da non ricercare altro che essere disprezzati, non contare nulla e vivere in un abbassamento estremo. Si tratta di una vittoria più grande della conquista di una città. (...)


Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. (Filippesi  2, 6-11)