Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe,
* i miei vicini stanno a distanza.
Mi hai reso per loro un orrore,
* si consumano i miei occhi nel patire.
E il suo sudore,
E il suo sudore,
* diventò come gocce di sangue che cadevano in terra.
Un branco di cani mi circonda,
Un branco di cani mi circonda,
* mi assedia una banda di malvagi.
Ho presentato il dorso ai flagellatori,
Ho presentato il dorso ai flagellatori,
* e la guancia a coloro che mi strappavano la barba.
Non ho sottratto la faccia,
Non ho sottratto la faccia,
* agli insulti e agli sputi.
Poiché io sto per cadere,
Poiché io sto per cadere,
* ed ho sempre dinanzi la mia pena.
I soldati, intrecciata un corona di spine,
I soldati, intrecciata un corona di spine,
* me la posero sul capo.
Hanno forato le mie mani e i miei piedi,
Hanno forato le mie mani e i miei piedi,
* posso contare tutte le mie ossa.
Hanno messo nel mio cibo veleno,
Hanno messo nel mio cibo veleno,
* e quando avevo sete mi hanno dato aceto.
Mi scherniscono quelli che mi vedono,
Mi scherniscono quelli che mi vedono,
* storcono le labbra, scuotono il capo.
Essi mi guardano, mi osservano,
Essi mi guardano, mi osservano,
* si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.
Mi affido alle tue mani,
Mi affido alle tue mani,
* tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Ricordati dei tuoi servi, Signore,
* quando entrerai nel tuo regno.
Gesù, emesso un alto grido,
Gesù, emesso un alto grido,
* spirò.
Canterò senza fine,
Canterò senza fine,
* le grazie del Signore.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
* si è addossato i nostri dolori.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
* schiacciato per le nostre iniquità.
Noi eravamo sperduti come un gregge,
Noi eravamo sperduti come un gregge,
* ognuno di noi seguiva la sua strada.
Il Signore fece ricadere su di lui,
Il Signore fece ricadere su di lui,
* l'iniquità di noi tutti.
Svegliati, perché dormi, Signore?
Svegliati, perché dormi, Signore?
* Destati, non ci respingere per sempre.
Ecco Dio è la mia salvezza,
* io confiderò, non temerò mai.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
Soccorri i tuoi figli, Signore,
* che hai redento col tuo sangue prezioso.
Abbi pietà di noi, Gesù misericordioso.
*Tu che per amore hai sofferto per noi.
PREGHIAMO
Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei suoi nemici e a subire il supplizio della Croce. Egli vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Abbi pietà di noi, Gesù misericordioso.
*Tu che per amore hai sofferto per noi.
PREGHIAMO
Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei suoi nemici e a subire il supplizio della Croce. Egli vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Firenze, 25 aprile 1523 - Prato, 2 febbraio 1590
Nacque il 25 aprile 1523. Rimasta orfana di madre a cinque anni, fu accolta nel monastero benedettino di San Pietro in Monticelli. Fin dall'infanzia si sentiva spinta verso la meditazione della Passione. Ben presto decise di entrare nel monastero domenicano di San Vincenzo di Prato. La decisione trovò l'opposizione del padre che diede il consenso solo quando la giovane si ammalò gravemente. Guarita miracolosamente entrò a San Vincenzo nel 1535. Nel 1536 emise i voti ma in lei si alternavano fasi di malattie straordinarie e straordinarie guarigioni. Caterina, prima vista con sospetto, seppe guadagnarsi il rispetto delle consorelle. Nella sua vita di preghiera diverse furono le estasi mistiche che la portavano nel cuore della Passione di Cristo. La prima fu nel 1542: per dodici anni Caterina visse queste esperienze che le lasciavano anche segni sul corpo. Intorno a lei si formò un gruppo di discepoli, tra i quali anche alcuni santi, che ricorreranno a lei per preghiere, consigli, beneficenza. Morì nel 1590.